Regione, tetto di 160 mila euro anche a chi è in pensione. Ma fino al 2016 - QdS

Regione, tetto di 160 mila euro anche a chi è in pensione. Ma fino al 2016

redazione

Regione, tetto di 160 mila euro anche a chi è in pensione. Ma fino al 2016

giovedì 29 Maggio 2014

Il Parlamento siciliano ha approvato un emendamento che fissa in 160 mila euro il tetto per stipendi e vitalizi di dipendenti e pensionati della Regione ed enti collegati. Crocetta: "Ora tocca all'Ars" 

In Sicilia i burocrati della Regione e degli enti collegati, in servizio e in quiescenza, non potranno guadagnare più di 160 mila euro lordi dal primo luglio di quest’anno al 31 dicembre del 2016. A fissare il tetto è un emendamento appena approvato dall’Assemblea regionale siciliana.
 
Il tetto a stipendi e pensioni d’oro non riguarda il personale del Parlamento regionale, anche se il governo Crocetta avrebbe voluto estenderlo anche ai dipendenti dell’Ars, prevedendo un risparmio di 15 milioni già quest’anno. Poi il dietrofront, alla luce delle prerogative rivendicate dall’Assemblea in tema di retribuzione del proprio personale, materia che compete al Consiglio di presidenza.
 
Sul trattamento economico dei dipendenti dell’Ars è in corso un confronto tra il questore Paolo Ruggirello, delegato dall’ufficio di Presidenza, e le organizzazioni sindacali del personale del Parlamento; domani le parti si ritroveranno attorno al tavolo, la proposta poi sarà presentata alla stampa mercoledì prossimo. "Tutti noi siamo consapevoli che come è stato fatto per i parlamentari – ha detto il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone – anche per il personale occorre una riduzione delle retribuzioni".
 
Nella manovrina, l’Assemblea regionale ha inoltre approvato la manovra ‘salva-stipendi’ da 233 milioni di euro, 48 i voti a favore e 14 gli astenuti. Oltre ad assegnare risorse per i dipendenti di Eas, consorzi di bonifica, forestali e personale di enti e associazioni, la manovra contiene il taglio del 5% dei contratti di servizio in essere.
 
Il governo dai tagli stima un risparmio di circa 100 milioni di euro. Ok anche alla norma che assegna 100 milioni a comuni (80 mln) e forestali (20 mln) e alle modifiche al tetto reddituale degli ex Pip.
 
"Adesso tocca all’Assemblea tagliare gli stipendi e le pensioni d’oro del proprio personale.
Alla Regione noi l’abbiamo fatto, grazie alla norma presentata dal mio governo, e approvata ieri sera dal Parlamento, che ha stabilito il tetto di 160 mila euro per i dipendenti regionali", ha commentato il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che ieri sera ha difeso e fatto votare in aula il subemendamento ‘taglia-stipendi’, sostenuto poi da Pd, M5s e Lista Musumeci, nonostante le perplessità di incostituzionalità della norma sollevate dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che ha richiamato l’art.14 dello statuto speciale che attribuisce alla Regione legislazione esclusiva sullo "stato giuridico ed economico degli impiegati e funzionari della Regione, in ogni caso non inferiore a quello del personale dello Stato", ricordando che il decreto Renzi ha fissato a 240 mila euro il tetto degli stipendi dei dipendenti dello Stato.
 
La norma, così come tutte le altre inserite nella manovrina approvata ieri sera, ora passeranno al vaglio del commissario dello Stato. Ieri all’Ars c’era anche un ordine del giorno che dava un indirizzo al Consiglio di presidenza sui tagli per il personale dell’Assemblea, ma l’atto parlamentare è stato ritirato dopo l’intervento del deputato del Pd, Antonello Cracolici, contrario al provvedimento che prevedeva tagli a stipendi di dirigenti e funzionari dell’Ars in base alle fasce, senza stabilire un tetto massimo come per lo Stato e da ieri anche per la Regione.

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