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Catania – Alle prese con le imposte locali. Approvate aliquote ed esenzioni

Melania Tanteri

Catania – Alle prese con le imposte locali. Approvate aliquote ed esenzioni

martedì 17 Giugno 2014

Le seconde case assegnate ai figli saranno equiparate alle prime ed escluse dal pagamento dell’Imu. Soluzione tutt’altro che semplice: ci sono volute più sedute del Consiglio comunale

CATANIA – Molte esenzioni, alcune richieste con appositi emendamenti, e attenzione particolare alle fasce deboli della popolazione. Ci sono volute più sedute del Consiglio comunale ma, alla fine, regolamenti e tariffe delle nuove tasse locali sono state approvate.
L’assemblea cittadina, con 24 voti favorevoli, la settimana scorsa ha infatti dato il via libera alle norme che disciplinano la nuova Imposta unica comunale (Iuc) che comprende la Tari (la ex tassa sui rifiuti solidi urbani Tarsu), la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) e l’Imu, consentendo all’amministrazione di inserire le previsioni di riscossione nel bilancio per l’anno in corso che, come confermato dall’assessore al ramo, Giuseppe Girlando, a giorni dovrebbe essere esitato dalla Giunta.
Non è stato semplice, però. La prima seduta è infatti saltata per mancanza del numero legale e la seconda, convocata il giorno successivo, non ha subito la stessa sorte grazie alla presenza di alcuni consiglieri di opposizione che hanno mantenuto il numero minimo di consiglieri per renderla valida. Un atteggiamento che non è sfuggito ai rappresentanti del gruppo Grande Catania che, al contrario dei colleghi di Area centrodestra non si sono presentati in aula “Per non votare una delibera che aumenta alle stelle le tasse per i cittadini”, ha affermato il capogruppo in Consiglio, Giuseppe Castiglione.
Di senso di responsabilità ha invece parlato il capogruppo di Area centrodestra, Manlio Messina, che ha evidenziato la necessità di mantenere le tariffe a un certo livello, per via degli obblighi derivati dal Piano di riequilibrio finanziario.
“Se non si fosse votato entro il 16 giugno – ha spiegato Messina – sarebbe saltata l’esenzione dell’Imu sulla prima casa. Insomma, i cittadini si sarebbero trovati a pagare una tassa non dovuta. La politica è responsabilità – ha aggiunto – e per questo noi siamo rimasti in aula e abbiamo votato”.
Il Consiglio comunale ha dato il via libera al regolamento, che prevede di equiparare alla prima casa tutte le seconde case che siano state assegnate ai figli, che pagheranno dunque la Tasi e non l’Imu, la quale invece dovrà essere pagata dai proprietari di case di lusso e da quelli delle seconde case non affittate a canone concordato. E poi ha approvato anche le tariffe: per quanto riguarda la Tasi, sarà applicata un’aliquota base del 2,5 per mille che sarà aumentata dello 0,8 per mille, quota aggiuntiva prevista dal governo per prevedere sgravi per i meno abbienti. Questa somma verrà utilizzata per diminuire le tariffe o esentare le fasce più deboli.
“La proposta è quella di applicare la Tasi per le abitazioni principali – ha spiegato l’assessore la misura dell’aliquota obbligata che è del 2,5 per mille, in virtù del piano di riequilibrio. Insomma – ha aggiunto – non è possibile ipotizzare una diversa aliquota”. Sarà totale l’esenzione per le categorie A4, A5 e A6, quelle popolari; per gli immobili di lusso, invece, è prevista la maggiorazione dello 0,8 per mille.
Per quanto riguarda la Tari, invece, l’amministrazione ha previsto alcuni sgravi e modalità di pagamento che, però, dovranno tornare in aula per essere approvati.

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