Il fondo Jeremie Sicilia per il microcredito - QdS

Il fondo Jeremie Sicilia per il microcredito

Giovanna Naccari

Il fondo Jeremie Sicilia per il microcredito

sabato 05 Luglio 2014

L’incontro tra la Regione, le banche e gli operatori coinvolti nel progetto per le imprese sociali ieri a Palazzo d’Orleans. Solo un mln di euro su 15 utilizzato, c’è tempo fino al 31 dicembre 2015. Richieste in aumento

Palermo – Il fondo Jeremie Sicilia, strumento di microcredito per le imprese sociali, ha una dotazione finanziaria di 15 milioni di euro, ma fino ad oggi è stato utilizzato per poco più di un milione di euro. 
Bisogna spendere le risorse entro il 31 dicembre 2015 e, per recuperare il ritardo, ieri a Palazzo d’Orleans, si è tenuto un incontro tra le Regione, le banche e gli operatori coinvolti nel progetto. Nato da un’iniziativa dell’Unione europea, che si concretizza nella Regione siciliana con un accordo istituzionale (Fei) il 14 dicembre 2010 e, per i tempi tecnici delle gare a fine 2012 con gli intermediari finanziari, entra operativamente in funzione a fine 2013.
In pochi mesi le richieste dei piccoli imprenditori sono schizzate in alto, tanto che con Jeremie Sicilia, a maggio, secondo i dati illustrati dalla Regione siciliana, Banca Etica su 120 domande ne aveva esitato 11 per un importo complessivamente erogato di 916 mila euro e Confersefidi aveva dato il benestare a 26 richieste su 117 domande per un importo di 494 mila euro.
Banca Etica finanzia progetti per un importo minimo di 10 mila euro ad un importo massimo di 100 mila euro. Durata massima: 8 anni, compreso eventuale preammortamento. Confeserfidi eroga risorse da 5 mila euro a 50 mila euro. 
“Questa giornata – ha detto Maria Antonietta Bullara, dirigente generale del Dipartimento Famiglia e Politiche sociali – serve a focalizzare i problemi e a correggere il tiro. Partiamo dai dati che abbiamo di questi primi mesi e cerchiamo i correttivi, per esempio velocizzare le istruttorie, dare maggiore  visibilità al fondo”. 
Le imprese beneficiarie con Jeremie Sicilia possono sviluppare iniziative che hanno obiettivi di sviluppo economico, inclusione e miglioramento sociale.
"Occorre rilanciare con forza questo strumento di sostegno alle imprese sociali e ai giovani per il bene comune e lo sviluppo del territorio in un ottica di sinergia e di inclusione sociale – ha affermato l’assessore alla Famiglia e alle Politiche sociali, Guseppe Bruno – Intendiamo dare segnali molto forti di impegno e di sostegno a chi vive nei territori della nostra isola e che decide di impegnarsi".
Il target del sociale è vasto. Tra i dati elencati dalla Bullara, si contano 192 fondazioni, 1.163 società cooperative e 12 mila sono le associazioni non riconosciute.
Intanto si va avanti. “Ad oggi – ha dichiarato Steni Di Piazza, responsabile del progetto Jeremie di Banca Etica – abbiamo finanziato 12 aziende per circa un milione di euro e c’è stata la possibilità di creare 50 posti di lavoro”. Ed ha continuato: “Le idee più innovative riguardano la gastronomia, ma tante sono le attività da potere realizzare”. 
Fabio Ruvolo, della cooperativa sociale Etnos di Caltanissetta, ci ha raccontato la sua esperienza con Jeremie Sicilia: “La nostra attività riguarda l’accoglienza e i servizi rivolti alle donne vittime di ogni genere di violenza. Ospitiamo una donna gratuitamente per i primi tre giorni e cerchiamo di fornirle tutta l’assistenza, mettendoci in contatto anche con altre strutture fuori dalla Sicilia, se necessario. L’esperienza è positiva, ma l’acceso al fondo è stato difficile. Per quanto ci riguarda, forse occorre un maggiore collaborazione tra le istituzioni del territorio, istituti ed enti, per esempio se guardiamo alla legge regionale 3/2012 sul contrasto alla violenza di genere. Bisogna considerare che l’iniziativa è partita da poco, comunque mi auguro si facciano passi avanti”. 
Per la Regione siciliana, la giornata dedicata al fondo Jeremie Sicilia è servita anche a “dimostrare come è possibile, attraverso piccoli finanziamenti, utilizzare risorse dell’Ue e offrire opportunità di lavoro”.
 


Crescita e sviluppo. Pmi e micro imprese sociali beneficiarie
 
PALERMO – Jeremie è uno strumento di finanziamento agevolato a medio-lungo termine,che serve a sostenere la crescita e lo sviluppo delle imprese sociali siciliane, facilitando l’accesso al credito. Nasce dalla collaborazione tra la Regione siciliana, Fei, Banca Etica, Agenzia L’Ape, Hub Sicilia, Consorzio Sol.Co. e Microfinanza srl. È uno strumento finanziario cofinanziato dal Fondo sociale europeo (Fse) e dalla Regione siciliana nell’ambito del Programma operativo regionale Fse 2007-2013, Asse Prioritario 3 “Inclusione Sociale”, nel quadro dell’iniziativa “Risorse europee congiunte per le micro, piccole e medie imprese (Jeremie). Il Fondo supporta gli investimenti e la crescita delle imprese (pmi e micro) attive in Sicilia per la promozione di azioni a positivo impatto sociale, in particolare per le imprese che operano nel settore sociale, quali ad esempio le cooperative sociali e le imprese sociali. Possono accedere al fondo Jeremie Sicilia le cooperative sociali operanti ai sensi della Legge n. 381/1991; le imprese sociali (art. 1, decreto legislativo 155/2006); micro e pmi (incluse imprese individuali/imprenditori autonomi) così come definite dalla Raccomandazione della Commissione 2003/361/EC. I beneficiari possono utilizzare il credito agevolato per finanziare investimenti per lo sviluppo e l’espansione della propria impresa, per l’acquisto di immobilizzazioni materiali ed immateriali, per finanziare il capitale circolante dell’impresa.

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