Inchiesta Mose, arrestato Milanese per corruzione - QdS

Inchiesta Mose, arrestato Milanese per corruzione

redazione

Inchiesta Mose, arrestato Milanese per corruzione

venerdì 04 Luglio 2014

 Il gip di Venezia ha accolto con un'ordinanza la richiesta della Procura. L'accusa per l'ex parlamentare è di corruzione.

Marco Milanese è stato arrestato dalla Guardia di Finanza nell’inchiesta sul Mose . L’accusa per l’ex parlamentare è di corruzione. Il gip di Venezia ha accolto ieri con un’ordinanza la richiesta avanzata dalla Procura e ha applicato all’indagato la misura della custodia cautelare in carcere dopo aver dichiarato la propria competenza per territorio. Il gip ha ritenuto, alla luce dei recenti sviluppi delle indagini, sussistenti motivi di urgenza a provvedere.
In particolare, secondo la prima ordinanza emessa dal gip di Venezia, Milanese, quale consigliere politico di Giulio Tremonti, all’epoca ministro dell’Economia e componente delle Commissioni Tesoro e Finanze, avrebbe dovuto influire sulla concessione dei finanziamenti del Mose e in particolare nel far inserire tra gli stanziamenti inclusi nella delibera del Cipe 31 del 2010 e nei decreti collegati anche la somma, relativa ai lavori gestiti dal Consorzio Venezia Nuova e inizialmente esclusa dal ministero, di 500mila euro "che veniva consegnata personalmente dal presidente del Consorzio Giovanni Mazzacurati", scrivono i giudici. Per questo motivo a Milanese sono stati sequestrati beni per 500mila euro.
I fascicoli dell’inchiesta Mose che riguardano l’ex generale della Guardia di Finanza Emilio Spaziante e l’ex deputato Milanese erano già stati trasferiti nei giorni scorsi per competenza territoriale alla Procura di Milano, città dove sarebbero state pagate le presunte mazzette.
Arrestato a Roma, l’ex deputato del Pdl viene portato nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Milanese, secondo fonti della Procura di Venezia, è stato arrestato su provvedimento del Gip Alberto Scaramuzza. L’arresto è conseguente all’ordinanza che lo stesso Gip ha emesso ieri. Un mese fa era scoppiato il ‘caso’ Mose che, tra carcere e domiciliari, aveva portato all’arresto di 35 persone per vari reati legati alla realizzazione dell’opera a difesa di Venezia dalle acque alte eccezionali.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017