Giù il viadotto Petrulla, panico sulla Statale 626 - QdS

Giù il viadotto Petrulla, panico sulla Statale 626

redazione

Giù il viadotto Petrulla, panico sulla Statale 626

martedì 08 Luglio 2014

Quattro i feriti, per fortuna lievi, coinvolti nel crollo del ponte. La causa del crollo sembrerebbe imputabile a una rottura delle travi in cemento armato precompresso che sostenevano l'impalcato

AGRIGENTO – Panico in provincia, lungo la statale 626, dove nella mattinata di ieri è crollato il viadotto Petrulla. Due auto sono precipitate di sotto e altre vetture sono state coinvolte in incidenti a catena nel tentativo di arrestare la marcia.
In una nota l’Anas viene precisato come a crollare sia stata una campata dello stesso ponte e come la strada sia stata immediatamente chiusa al traffico in entrambe le direzioni. Complessivamente sono stati quattro i feriti, tra i quali una donna incinta, della catena di incidenti verificatisi a causa del cedimento del ponte, che collega Licata a Ravanusa, Campobello di Licata e Canicattì.
Il cedimento strutturale della struttura ha fatto sì che le carreggiate si siano piegate verso il basso, toccando il fondo, da un’altezza di circa 4 metri. Nell’esatto momento del crollo, un’auto con a bordo due donne di Delia (Caltanissetta) si trovava a passare sul cavalcavia ed è pertanto finita sul fondo. La donna che era al volante, secondo la ricostruzione di Carabinieri e Polizia, accelerando, è però riuscita a risalire portandosi dall’altra parte del cedimento. Soltanto la donna incinta, in via precauzionale, è stata portata in elisoccorso all’ospedale San’Elia di Caltanissetta.
L’Anas, intanto, ha nominato una Commissione tecnica, presieduta dal docente universitario Mario Paolo Petrangeli, esperto in ponti, che si è messa subito al lavoro e nelle prossime ore si recherà sul luogo dell’incidente. Il ponte, risalente alla fine degli anni Settanta, è lungo 492 metri ed è costituito da dodici campate. Dai primi accertamenti effettuati la causa del crollo sembrerebbe imputabile a una rottura delle travi in cemento armato precompresso che sostenevano l’impalcato. “Una rottura avvenuta – secondo l’Anas – senza che si fossero manifestate deformazioni evidenti e tali da preannunciare l’imminente crollo. Nessun segnale di possibile cedimento, peraltro, era emerso neppure nei recenti interventi di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, che hanno interessato il viadotto negli anni scorsi, con l’adeguamento delle barriere di sicurezza e, ancor più di recente, con la sostituzione dei giunti di dilatazione”.
La Commissione tecnica dovrà verificare gli interventi necessari da effettuare per ripristinare in tempi rapidi la viabilità e a prevenire problemi sulle altre campate del viadotto. Nel frattempo, l’Anas, insieme alla Polizia stradale, ha individuato un percorso alternativo, con deviazione sulla statale 115 e proseguimento sulle statali 576, 410 dir, 123 fino all’incrocio con la statale 644.
A volerci vedere chiaro sulla vicenda, è anche la Procura di Agrigento, che ha aperto un’inchiesta. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Carlo Cinque, mira ad accertare le cause del cedimento.

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