Il giorno della verità per cambiare il Senato - QdS

Il giorno della verità per cambiare il Senato

redazione

Il giorno della verità per cambiare il Senato

giovedì 10 Luglio 2014

Via al dibattito in Aula. In discussione anche le competenze delle Regioni

ROMA – Oggi è il giorno della verità per la combattuta riforma del Senato. Il presidente del Senato Grasso, dopo la conferenza dei capigruppo, ha dato l’annuncio: il ddl Boschi approderà in Aula intorno le 16.30. Il provvedimento di riforma costituzionale inizierà il suo cammino con la relazione di Anna Finocchiaro (presidente della Commissione Affari costituzionali).
I lavori proseguiranno lunedì dalle 11 fino alle 24, poi tutto martedì. Il termine per gli emendamenti al disegno di legge sulla riforma del Senato scadrà martedì alle 12. Per la votazione si dovrà attendere mercoledi.
Sel, M5S e dei senatori ‘dissidenti’ avevano chiesto un “tempo congruo” per analizzare il testo, quindi uno slittamento di almeno una settimana. A favore di uno slittamento più lungo anche Domenico Scilipoti (Fi).
La Commissione Affari costituzionali del Senato ha inoltre approvato un emendamento dei relatori che riscrive l’articolo 117 della Costituzione, quello che definisce le competenze legislative di Stato e Regioni. Rispetto al ddl del governo l’emendamento aumenta le competenze delle Regioni. Era questo uno dei punti dell’accordo della maggioranza con Lega e Forza Italia. Le modifiche approvate riguardano anche altri due articoli dell Carta: il 116 e il 119. Il testo andrà in aula da oggi e al voto da martedì prossimo. L’articolo 116 prevedeva che le Regioni potessero chiedere autonomia in alcune materie come l’organizzazione della giustizia di pace, l’istruzione e la tutela dell’ambiente dell’ecosistema e dei beni culturali con un’intesa con lo Stato.
 
Nel testo base del governo si pensava di sopprimere totalmente questa possibilità, riducendo di fatto il potere delle Regioni. Con un emendamento presentato dai relatori, a seguito dell’accordo politico tra maggioranza e Lega, questa possibilità è rientrata in Costituzione con l’introduzione però di un vincolo di bilancio. L’autonomia può essere affidata alla Regioni “purchè sia in condizione di equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio”. L’articolo 117 della Costituzione riguarda la potestà legislativa.
 
La modifica introdotta sopprime totalmente la legislazione concorrente tra Stato e Regioni e lascia agli enti locali il potere di legiferare su “pianificazione del territorio regionale, mobilità al suo interno, dotazione infrastrutturale, programmazione e organizzazione dei servizi sanitari e sociali, promozione dello sviluppo economico locale e organizzazione in ambito dei servizi alle imprese e in materia di servizi scolastici, istruzione e formazione professionale, promozione del diritto allo studio, anche universitario, di disciplina, per quanto di interesse regionale, delle attività culturali, della valorizzazione dei beni ambientali e paesaggistici, di valorizzazione e organizzazione regionale del turismo, di regolazione, sulla base di apposite intese concluse in ambito regionale, delle relazioni finanziarie tra gli enti territoriali della Regione per il rispetto degli obiettivi programmatici regionali locali di finanza pubblica, nonchè in ogni materia non espressamente riservata alla competenza dello Stato”.

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