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Catania – Telecamere mobili anti-discariche, ma solo tre ispettori per la città

Margherita Montalto

Catania – Telecamere mobili anti-discariche, ma solo tre ispettori per la città

mercoledì 07 Ottobre 2009

Cittadini incivili e fondi insufficienti per il Comune. Adesso si va verso una gara quinquennale. I progetti (da finanziare) dell’assessore Mignemi e le ombre del servizio-rifiuti

CATANIA – Recentemente l’assessore all’Ecologia, Domenico Mignemi, si è rivolto al cittadino che “non è informato sulla disponibilità dei servizi gratuiti che il Comune mette a disposizione. Il mio proposito – sostiene Mignemi – è quello di mettere in opera nuove strategie, un programma di pedagogia ambientale in modo da radicare i valori ecologici del rispetto per la Città per la salvaguardia del bene comune e dei diritti del singolo”.
“La responsabilità – continua – va condivisa a tutti i livelli: dal singolo individuo, alle amministrazioni  locale e regionale. Richiamare il cittadino al senso civico con l’esempio, con attività di controllo, azioni di intervento punitivo e repressivo è un deterrente. Stiamo aumentando i sequestri delle discariche. Chi scarica abusivamente rischia il sequestro del mezzo e la multa. Pubblicizzare un eventuale arresto o sequestro è un deterrente. Infine per arginare il fenomeno dell’abbandono incontrollato dei rifiuti sono stati presentati alcuni interventi progettuali da finanziare con i fondi POR 07-13 per l’acquisto e l’installazione di telecamere mobili da piazzare in prossimità delle zone oggetto di deposito di detriti, inerti, materiali vari, elettrodomestici, mobili e altro”.
Chi danneggia l’ambiente arreca danni alla qualità della vita e alla salute. I problemi ecologici impongono un cambiamento che, coinvolgendo il sistema economico-politico, deve essere portato a termine. Realizzare un’etica pubblica grazie alla presa di coscienza ambientale dei cittadini serve a conservare un equilibrio generale. Così le Istituzioni scendono in campo.
“Risorse umane ed economiche – prosegue Mignemi –  sono messe a disposizione della comunità. Ci rimbocchiamo le maniche, lavorando anche la domenica, aiutando e collaborando con i nostri operatori ecologici ai quali va dato il merito di operare laddove i concittadini sono pronti a puntare il dito sostenendo che se Catania è sporca la colpa è del Comune”.
Una squadra composta da tre ispettori controlla le aree della città comunicando e identificando le varie anomalie. Efficienza ed efficacia sono le parole d’ordine che si diffondono in sssessorato. Motivazione, azione e collaborazione mettono in movimento la ricerca di strategie per rendere pulita la città.
Dati alla mano. Il numero dei camion compattatori a disposizione del settore N.U. è di 30; il settore N.U. ha in totale un organico di 368 unità (operatori ecologici, autisti, sorveglianti ispettori di zona, coordinatori di direzione, amministrativi e personale tecnico); Catania è suddivisa in due parti: il 50% della pulizia è fornita da dipendenti comunali e dagli operatori del Consorzio Sol.Co che dispone di 180 unità e provvedono allo spezzamento nella zona centro di Catania; l’altro 50% è data in appalto alla società Dusty Srl che provvede alla raccolta dei rifiuti e allo smaltimento che và alla discarica.
“Stiamo cercando di adattare le zone in base alle risorse disponibili – conclude Mignemi –  in modo che, limitando la zona da trattare e aumentando il personale, si rende al meglio lo spazzamento e la raccolta”. “Ho proposto la gara quinquennale dalla quale si può ottenere di più: attrezzature di recente costruzione e nuovi camion compattatori. Ci sono aspetti legati al fenomeno finanziario e quelli legati alla cultura ambientale. I Comuni purtroppo devono barcamenarsi, tutto dipende dai costi”.

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