Schettino, sembra beffa: fa il docente antipanico - QdS

Schettino, sembra beffa: fa il docente antipanico

Antonio Leo

Schettino, sembra beffa: fa il docente antipanico

giovedì 07 Agosto 2014

Polemiche dopo l'ospitata dell'ex comandante della Concordia alla Sapienza

ROMA – Lord Jim non avrebbe mai tenuto una lezione, seminario o vattelappesca all’Università di Oxford. Il personaggio di Joseph Conrad, dopo aver abbandonato la nave e i suoi uomini, colto dal panico di una morte che non sarebbe mai arrivata, girovagò gli angoli più reconditi del mondo fino all’Oriente in cerca dell’ombra, l’oscurità dove sopportare la vergogna. E alla fine trovò il modo di riscattarsi, in un finale che lo restituì con dignità alla storia.
 
Tutto troppo romantico per accadere davvero, specie in Italia, il Paese che è sempre più pantomima di quel popolo di Poeti, Santi e navigatori che fummo in epoche poi non così lontane.
 
Qui succede piuttosto che l’ex comandante Schettino salga in cattedra, all’Università La Sapienza (in verità al Circolo aereonautica Casa dell’Aviatore), in quella che fu Caput mundi e ora è caput nullius, Roma. Per insegnare cosa? A gestire proprio il panico, la paura della paura per dirla con gli psicologi. Sentite: “Sono stato invitato come esperto e ho illustrato agli studenti la gestione del controllo del panico – ha spiegato – So come ci si comporta in casi del genere, come bisogna reagire quando ci sono equipaggi di etnie diverse”. D’altro canto lui, che abbandonò la Costa Concordia per una manovra azzardata e spaccona, riflesso delle peggiori abitudini del Paese, condannando all’oblio del mare oltre 30 persone, appunto sa come ci si comporta. Buttate il lexotan, via lo xanax, ecco lo Schettino.
 
Qualcuno sui social network ha subito pensato alla bufala, l’ennesima notizia divertente condivisa dai siti satirici come Lercio. Passano i minuti e autorevoli testate, nonché le agenzie, iniziano a battere la notizia destinata subito a soppiantare ogni altro argomento, incluso l’ennesimo segno meno sul Pil che passa quasi inosservato. Su twitter si diffonde un hashtag laconico: “Solo in Italia”. E tutti a scrivere 140 caratteri amaramente ironici. “Pensavo che il tema del vergognoso invito di Schettino alla #Sapienza fosse quello di affondare le navi anziché il panico #soloinitalia”, scrive Luca.
 
Secondo quanto scritto dal quotidiano La Nazione l’ex comandante è intervenuto, lo scorso 5 luglio, al termine di un master in scienze criminologiche organizzato dalla cattedra di psicopatologia forense della facoltà di Medicina dell’università La Sapienza, su invito del professore Vincenzo Mastronardi. Durante l’intervento, durato circa 15 minuti, il rinviato a giudizio ha commentato la ricostruzione del naufragio (con grafica 3D) della nave di cui era comandante, raccontando agli studenti alcuni episodi e situazioni della sua carriera in mare.
 
Nella sua concione, Schettino si è spinto addirittura a sentenziare con distacco: “Ci sono studi accademici comparativi che mettono a confronto il disastro della Concordia con altre tragedie simili, anche con l’attentato alle Torri Gemelle”. Sembra quasi che non c’entri nulla col naufragio, l’ennesimo sfregio alle famiglie delle vittime.
 
Ma perché è arrivato fin lì? Se lo chiedono un po’ tutti in queste ore. Dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che ha definito la vicenda “sconcertante”, fino al rettore dell’Ateneo, Luigi Frati, secondo cui la presenza dell’ex comandante è stata “indegna e inopportuna”. L’Università ha fatto sapere di aver deferito al comitato etico il professor Mastronardi "perché ne valuti i profili anche ai fini disciplinari". Lui, finito nel tritacarne mediatico, giura di non aver invitato Schettino, ma di aver ricevuto da quest’ultimo la richiesta a partecipare per spiegare la sua versione dei fatti. “Sicuramente ho sottovalutato le conseguenze della cosa – ha spiegato Mastronardi – ma non c’è dubbio che scientificamente il punto di vista del protagonista di quel fatto di cronaca così tragico era sicuramente interessante”. “Niente panico, è solo l’Italia”, verrebbe da esclamare.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017