La scuola dà i numeri, previsti 100mila assunti - QdS

La scuola dà i numeri, previsti 100mila assunti

Rosario Battiato

La scuola dà i numeri, previsti 100mila assunti

giovedì 28 Agosto 2014

Il provvedimento potrebbe approdare già venerdì in Consiglio dei ministri

ROMA – Matteo Renzi ci riprova con numeri da far girare la testa. Il premier, in barba alla spending review, ha annunciato l’assunzione di 100mila precari della scuola da mettere in cattedra già all’inizio del 2015. Costo dell’operazione? Settecento milioni di euro, da pescare all’interno di quel miliardo e mezzo che sarebbe stato recuperato per la riforma della scuola, e "sorpresa" prevista già per venerdì prossimo quando il consiglio dei ministri licenzierà un pacchetto di norme. Solo indiscrezioni che però sembrano avere una certa consistenza.
Probabilmente, come sottolinea la Gilda, l’associazione degli insegnanti, questo provvedimento servirà a evitare una condanna da parte della Corte di Giustizia europea che potrebbe costare fino a 4 miliardi di euro (dati Anief) a causa della violazione di una direttiva europea del 2001, oltre che far felice i precari della scuola che da anni attendono una stabilizzazione. Per Renzi è già una rivoluzione. Nei giorni scorsi, il presidente del consiglio ha twittato: “il 29 linee guida su scuola. Perché tra 10 anni l’Italia sarà come la fanno oggi gli insegnanti. Noi lavoriamo su questo in #agosto”.
Messa in questi termini sembrerebbe un grande affare: 700 milioni contro 4 miliardi. Ma come la mettiamo con la spendig review e tutto il resto? E dire che proprio il commissario Carlo Cottarelli aveva avvertito di non utilizzare i presunti risparmi sulla spesa per aumentare la spesa stessa, altrimenti il risparmio in questione “non potrà essere utilizzato per ridurre la tassazione sul lavoro”. Ma Renzi pare non sentirci bene da quelle parti. Centomila precari fanno più o meno centomila voti. Mica briciole. Saranno certamente bloccati i supplenti – i centomila serviranno a coprire organici funzionali, turn-over, supplenze annuali e sostegno – mentre i nuovi arrivati probabilmente arriveranno tutti dalle graduatorie a esaurimento oppure metà da qui e metà da un nuovo concorso. Il piano prevederebbe anche l’aumento degli insegnanti di sostegno.
A parlare della riforma è stato anche Davide Faraone, responsabile Scuola e welfare del Pd. “Sarà una riforma complessa, che rivoluzionerà la scuola. C’è una riorganizzazione, che comprende anche la stabilizzazione degli insegnanti precari”. L’esponente democratico ha parlato ad Agorà su Rai Tre precisando che si tratterà di “una riforma organica, che penserà a riformare la scuola, una cosa che riguarda i cittadini e le famiglie”. Il modello è sempre quello tanto decantato negli anni scorsi con pochi risultati: “collegamento diretto tra scuola e aziende, è un modello a cui ci ispiriamo”.
Gli assunti potrebbero addirittura lievitare fino a quota 120mila, assestando un colpo netto al bacino della precarietà (gli ultimi dati dicono che gli insegnanti in Italia sono 600.800 e i precari 154 mila). Secondo delle stime diffuse dall’Ansa per il governo si tratterebbe comunque di un affare considerando che pagare centomila supplenze l’anno da settembre a giugno costa quasi quanto pagare centomila stabilizzati.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017