Regione, Forza Italia chiede commissariamento - QdS

Regione, Forza Italia chiede commissariamento

Raffaella Pessina

Regione, Forza Italia chiede commissariamento

mercoledì 10 Settembre 2014

In attesa che il decreto Sblocca italia venga pubblicato in Gazzetta. “Termini perentori e troppo ravvicinati per realizzare le opere”

PALERMO – Grave preoccupazione è stata espressa dal gruppo di Forza Italia all’Ars sul decreto Sblocca Italia di Renzi. In una nota il capogruppo Marco Falcone e Vincenzo Gibiino coordinatore siciliano hanno espresso e le proprie perplessità. “Al governo Renzi – ha detto Falcone – manca del tutto una visione generale, non tocca infatti temi nevralgici quali l’ecobonus, la riforma degli appalti e delle partecipate. Il Pd nazionale e quello siciliano fanno lo stesso gioco. Dai democratici di Palermo ci saremmo aspettati una levata di scudi contro il decreto ruba risorse ma questo purtroppo non è avvenuto”. Falcone ha detto che la Sicilia potrebbe essere pesantemente penalizzata, “a partire dal piano per la depurazione e le fognature”. Occorre ora che “il presidente Crocetta abbia un sussulto di orgoglio e impugni il provvedimento di fronte alla Corte Costituzionale, nella parte in cui questo stabilisce termini perentori e troppo ravvicinati che comporteranno l’inevitabile commissariamento della Regione siciliana e la conseguente perdita di risorse”, ha concluso Falcone. Per la cronaca il decreto ancora non è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Questa settimana intanto cominciano a lavorare le commissioni legislative parlamentari all’Ars, mentre la ripresa dell’attività d’Aula è prevista per la prossima settimana. Il vicepresidente dell’Ars Antonio Venturino ha chiesto di discutere al più presto un disegno di legge (in materia di consorzi dei comuni) di cui è primo firmatario e che è fermo ad oggi in Commissione Affari istituzionali e che permetterebbe di “uscire dalle incertezze applicative ed offrire ai Comuni il tempo necessario ad elaborare in modo sereno e consapevole una scelta strategica per il loro futuro amministrativo”. “Per mettere ordine deve intervenire la politica prosegue il vicepresidente dell’Ars – e la scelta dei comuni dovrà essere frutto di valutazioni legate alle funzioni e alle competenze attribuite ai liberi consorzi ed alle Città Metropolitane. Una riforma che sara’ strategica per enti e territori almeno per i prossimi cinquant’anni deve essere maturata e condivisa”. “A causa della incompletezza della legge che regola i liberi consorzi, diversi comuni in Sicilia si attrezzano per organizzare referendum confermativi, di dubbia legittimità giuridica.
 
Assistiamo alla confusione più totale nei territori che si identificano con le vecchie province regionali, A questo punto, con una riforma del tutto indefinita, è necessario un intervento organico e di conseguenza una proroga di sei mesi per avere chiarezza definitiva da parte del Governo sul testo che riguarda la riforma delle province in Sicilia”.
Contro la tabella H approvata dal Parlamento si è scagliato Paolo Ruggirello, deputato questore. “La politica ha commesso errori, con i tagli alla tabella H si è fatta macelleria culturale. Va fatta una differenza tra gli enti, i teatri, le associazioni e le fondazioni che riescono ad elaborare programmi e progetti culturali tali da poter stare sul mercato e autogestirsi con un sistema di qualità e quelli che non lo fanno”. “Non è tollerabile che sulla cultura vengano effettuati generici tagli lineari che puniscono il circuito produttivo culturale  – ha aggiunto Ruggirello – Fino ad oggi si è dato un po’ a tutti, ma per conservare o creare posti di lavoro. La cultura va fatta invece da quelle fondazioni, associazioni o musei che hanno le caratteristiche per essere visitati e per stare sul mercato, gli altri enti sono destinati a chiudere”. Incontro infine questa mattina alle 11 in commissione Lavoro per affrontare la vertenza Cas (Consorzio autostrade siciliane. Il sindacato Fit Cisl, che sarà presente, ribadisce la necessità di applicare ai dipendenti il contratto nazionale al posto del regionale, di migliorare i servizi offerti in termini di confort e sicurezza ed il risanamento del bilancio, attualmente in forte passivo.

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