Comuni troppo impegnati a mantenere costosi e inutili apparati, non attivando investimenti che creerebbero ricchezza. Città siciliane bloccate su innovazione e competitività: non si punta sulla crescita
PALERMO – Sviluppo? Termine poco noto nelle grandi città siciliane, che devono fare i conti con indicatori economici sempre meno qualificanti che delineano una pessima tendenza in materia di attrattività e competitività. Un crollo generalizzato, che coinvolge anche siti un tempo all’avanguardia come Catania (Etna valley) e che ha trascinato nel gorgo della crisi buona parte della Sicilia. A riempire di numeri questo quadro che viviamo quotidianamente ci ha pensato l’Istat che il 19 settembre ha diffuso online 204 indicatori sulle politiche di sviluppo, un enorme database in grado di mappare, provincia per provincia, le correnti innovative che si respirano nelle città italiane. Uno stato di difficoltà che si traduce in scarsi finanziamenti, alta disoccupazione giovanile, limitata propensione alle nuove tecnologie e alla crescita infrastrutturale.