Regione sorda e muta a richieste Corte Conti - QdS

Regione sorda e muta a richieste Corte Conti

Raffaella Pessina

Regione sorda e muta a richieste Corte Conti

venerdì 10 Ottobre 2014

Assessore Agnello: “Poco personale”, ad oggi solo l’esame dei bilanci di 8 società. Graffeo: “Da aprile attendiamo i rendiconti su partecipate”

PALERMO – La Regione siciliana non rispetta le richieste della Corte dei Conti e viene bacchettata dal presidente delle Sezioni riunite Maurizio Graffeo. È quanto avvenuto ieri quando la Corte dei Conti ha ascoltato in adunanza pubblica l’assessore regionale all’Economia Roberto Agnello e i dirigenti del dipartimento sui mancati correttivi da parte della Regione nella gestione delle società partecipate, contravvenendo a quanto segnalato dai magistrati contabili nell’ultima indagine relativa al quadriennio 2009-2012.
In pratica la Regione avrebbe dovuto rendicontare già ad aprile scorso sulla situazione delle società partecipate e relazionare sulle misure da avviare, lavorando su una decina di punti così come richiesto dalla delibera, inviata alla Regione alla fine del 2013.
La Corte dei Conti aveva sollecitato una risposta a luglio, rimasta lettera morta e il presidente Graffeo ieri ha lamentato di avere ricevuto una memoria solo in seguito alla fissazione dell’adunanza. Inoltre “la Corte non è stata informata sugli atti che la Regione stava compiendo – ha detto Graffeo – A causa di questi ritardi la Corte non ha potuto portare avanti l’iter che si conclude all’Assemblea regionale”.
Due sono state addirittura due le memorie depositate: una dell’assessore all’Economia, Roberto Agnello, e l’altra del ragioniere generale, Mariano Pisciotta, e con le quali la regione comunica la decisione di voler mantenere 11 partecipate ritenute strategiche e l’istituzione dell’albo unico per il personale delle società in liquidazione. Alle memorie sono state allegate anche due relazioni, una redatta dall’ufficio speciale per le liquidazioni e l’altra dal consulente incaricato dall’assessore all’Economia di fare la ricognizione sullo status quo.
L’assessore Agnello ieri ha motivato il ritardo con la mancanza di personale nel suo dipartimento, al punto che fino ad oggi sono stati esaminati i bilanci di sole 8 partecipate. “Non appena concluderemo questo lavoro – ha aggiunto Pisciotta – la Ragioneria avanzerà le proprie proposte al governo”. Dalle relazioni consegnate in occasione dell’audizione di ieri emerge come alcune partecipate, quali Biosphera e Multiservizi, non possono essere liquidate perché entrambe vantano dei crediti proprio nei confronti dell’amministrazione regionale, che però non paga. E così la regione da quattro anni è costretta a spendere denaro per mantenere aperta la procedura di liquidazione di entrambe.
“Per queste due società – scrive l’ufficio speciale della Regione – si deve attendere l’esito dei tavoli di conciliazione” per sbloccare le situazioni creditorie e accelerare la chiusura delle liquidazioni. Biosphera vanta crediti dall’assessorato Territorio e ambiente per 6 milioni di euro, iscritti in bilancio (ma ha un debito per il tfr dei dipendenti pari a 1,5 milioni di euro).
Più grave è la situazione della Multiservizi, che ha debiti per tfr pari a 7 milioni di euro ma crediti, iscritti in bilancio, per 18 milioni di euro nei confronti di vari dipartimenti dell’amministrazione regionale. Al termine dell’adunanza, la Corte dei Conti si è riunita in camera di consiglio. Il deliberato è atteso nei prossimi giorni. Al termine dell’audizione il presidente delle sezioni riunite della Corte dei Conti, Maurizio Graffeo, ha detto di non essersi mai voluto sottrarre al “confronto con la Regione, sempre con uno spirito di collaborazione, consapevoli che sulle società partecipate e in liquidazione i problemi non si risolvono con uno schiocco di dita”, ma ha anche aggiunto di “non pensare che passassero nove mesi per avere qualche notizia”.

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