Dr Jack, salvavita applicato allo smartphone - QdS

Dr Jack, salvavita applicato allo smartphone

Chiara Borzi

Dr Jack, salvavita applicato allo smartphone

sabato 18 Ottobre 2014

Inserito nell’ingresso audio di un tablet o cellulare di nuova generazione, raccoglie le informazioni cliniche del possessore. Presentato alla fiera dell’innovazione di Roma dall’idea di un team di catanesi con in testa Carmen Russo

CATANIA – Parte dalla Maker Faire di Roma, fiera internazionale dedicata all’innovazione e alla creatività digitale, il riconoscimento di un successo frutto del lavoro di FabLab, “bottega digitale” catanase nata a maggio del 2014. A pochi mesi dall’inizio del progetto è in procinto d’essere raggiunto un primo importante obiettivo: il lancio sul mercato del salva vita Dr Jack.
 
Si tratta di un jack da inserire nell’ingresso audio di uno smartphone, o tablet, personal computer o Mac, funzionante con qualsiasi sistema operativo. Una volta inserito il jack si apre la schermata per inserire i dati salvavita: foto, nome, gruppo sanguigno, eventuali patologie, informazioni utili per il nostro soccorso e infine un numero I.C.E. ovvero il numero per le emergenze. Il numero inserito viene chiamato direttamente dal cellulare senza bisogno di essere ricopiato.
Dr Jack è compatibile con qualsiasi smartphone, in caso di necessità potrebbe offrire un soccorso “consapevole”.
Il Quotidiano di Sicilia ha intervistato Carmen Russo, responsabile di FabLab.
Grazie a Dr Jack tutti potrebbero potenzialmente aiutare tutti. Come nasce l’idea di progettare un salva vita?
“Nasce dall’evoluzione di un progetto su qr code leggibile da chiunque avesse uno smartphone scaricando un app, poi abbiamo pensato a un jack strumento più facile da leggere nei dispositivi. La cosa da evidenziare è che qualsiasi persona che abbia un iPhone o un tablet può accedere alle informazioni inserite in Dr Jack. L’idea è venuta fuori durante una call of maker fatta da noi a fine agosto a cui sono seguiti incontri settimanali e brainstorming, concentrati in vista del Maker Fair di Roma. In poco più di un mese abbiamo sviluppato il progetto, lo abbiamo prototipato e fatto domanda di brevetto. Alla fiera di Roma. Fablab è stata presente con uno stand nel settore salute. Il progetto ha riscosso molto successo, abbiamo ottenuto parecchi contatti e tra questi dei finanziatori. Attualmente siamo alla ricerca di fondi per poter mettere in opera il prodotto, servono soldi per produrlo in maniera industriale. Contiamo di fare un modello gradevole alla vista e con più attenzione al design. Stiamo pensando di progettare anche una versione open source, in modo di rendere libero chi ha le capacità di produrlo da solo”.
Dr Jack si rivolge anche a quanti hanno intolleranze. Che bacino d’utenza avrebbe in Sicilia?
“Le nostre ricerche ci dicono che i bambini e le persone intolleranti stanno superando le persone che non hanno intolleranze. L’intolleranza non è grave quanto l’allergia ad un alimento, ma Dr Jack può aiutare entrambi ad esempio segnalando la presenza in borsa del cortisone nei casi di shock anafilattico. Un altro caso potrebbe essere quello dei diabetici: di fronte ad uno svenimento leggere della malattia eviterebbe sia data acqua e zucchero. Tornando alle intolleranze, in età prescolare Dr Jack potrebbe contenere le diete lasciate dalla mamme ai figli che, specialmente se piccolissimi, non le comunicano ancora con efficacia. Questo evita che la madre chiami ogni giorno la scuola, informa la maestra della dieta che l’alunno deve seguire, con la possibilità di leggerne anche le variazioni”.
Come e quando il prodotto arriverà sul mercato?
“Contiamo accada nel 2015, ma spingerò perché succeda prima: un prodotto già conosciuto, ma non introdotto nel mercato, deve trovare una collocazione nel breve periodo per rimanere efficace. Abbiamo già redatto il business plan. I canali a cui avevamo pensato sono farmacie e parafarmacie, ma Dr Jack è un prodotto semplice, potrebbe anche essere venduto in edicola, tuttavia è giusto trovi la corretta collocazione che lo identifichi come un salva vita”.

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