Ars, Scilabra sì o no: si gioca la partita - QdS

Ars, Scilabra sì o no: si gioca la partita

Antonio Mercurio

Ars, Scilabra sì o no: si gioca la partita

martedì 21 Ottobre 2014

Oggi in Aula la discussione sulla mozione di censura, ma Crocetta sarà a Roma. Le decisioni nelle stanze romane del Partito Democratico

PALERMO – Dopo una settimana di pausa ‘forzata’, riprendono oggi i lavori a Sala d’Ercole dove stamattina è prevista la discussione della mozione di censura, richiesta dall’opposizione, all’assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra, responsabile del flop del click-day e la paralisi nel settore di cui l’accusa il centrodestra. Questa, tuttavia, è soltanto la prima delle prove che attendono il presidente della Regione Rosario Crocetta che a breve dovrà affrontare anche la mozione di censura all’assessore alle Attività produttive Linda Vancheri e la mozione di sfiducia che il centrodestra ha annunciato di voler presentare oggi in Aula contro di lui.
Ma più che l’opposizione, il vero nemico il governatore lo dovrà affrontare in casa, nel Partito Democratico dove i malumori che serpeggiano tra le varie anime del partito non sono certo un mistero e da più parti, da tempo, è richiesto un rimpasto della giunta. Il renziano Davide Faraone, braccio destro in Sicilia del presidente del Consiglio, assieme al presidente della direzione regionale del Pd Giuseppe Lupo, ai moderati di Totò Cardinale e altri deputati regionali, hanno invitato ripetutamente la Scilabra a fare un passo indietro, ed evitare così di inasprire ulteriormente i già tesi rapporti nel Partito Democratico. Crocetta, in realtà, ha ribadito ieri di non aver alcuna intenzione di tornare sui suoi passi, blindando la Scilabra e scendendo in campo contro la classe politica siciliana, la vera responsabile a suo dire del disastro del settore in Sicilia. “Trovo veramente singolare che la vicenda della Formazione – ha scritto il governatore in un comunicato – che dovrebbe essere una sorta di processo di Norimberga a una parte della politica siciliana, possa essere capziosamente trasformata in un attacco all’unico assessore che dal ‘66 ha proposto una legge sulla formazione”.
 
Per il governatore dal 2002 al 2012 la Formazione è stata “un’immensa tabella H” che ha coinvolto gran parte del sistema politico siciliano nel “gioco parassitario delle spartizioni tra partiti e all’interno dei partiti, del numero di corsi e delle ore da assegnare, con vicende al limite del voto di scambio quando in prossimità di elezioni si aumentavano le ore di specifici enti che dovevano servire a portare voti. Si possono pure inseguire i facili consensi nati dalle clientele  – ha concluso – ma sicuramente il popolo siciliano conosce come sono andati i fatti ed è consapevole che noi vogliamo scardinare questo sistema”.
Affermazioni che non sono piaciute all’opposizione e per il capogruppo di Forza Italia all’Ars Marco Falcone “di fronte alla mozione di censura alla Scilabra, Crocetta, con le sue esternazioni, non rende un buon servizio né a se stesso né al suo governo. Il governatore riconosca gli errori suoi e quelli, immensi, del suo assessore alla Formazione, e si convinca, finalmente, di mettere fuori la Scilabra che tanti problemi ha creato e continua a creare non solo al sistema della formazione siciliana, ma anche alla Pubblica Istruzione”.
Intanto anche i sindacati hanno annunciato la mobilitazione contro il governo e lo sciopero regionale della categoria è previsto per mercoledì mentre ieri il segretario regionale Uil Sicilia Giuseppe Raimondi ha attaccato duramente il governo ribadendo di sentire “sempre proclami, ma nessuna risposta concreta sul futuro del settore della Formazione professionale e dei suoi lavoratori”.
Una partita complessa per Crocetta che, tuttavia, potrebbe risolversi con un accordo siglato all’ultimo momento. Ha già fatto sapere, infatti, che oggi non potrà essere in Aula per impegni romani. Non è escluso che in nome dell’unità del partito possa convincersi a sacrificare tutta la giunta con un rimpasto. La contropartita per ricompattare il Pd e disporre finalmente dei numeri all’Ars per realizzare le riforme che Crocetta ha annunciato da tempo ma mai portate a compimento.
Il centrodestra, che ieri si è riunito a Enna, ha stabilito che oggi chiederà che la mozione sia votata a scrutinio palese e nominale "in maniera che ciascun deputato si assuma davanti ai siciliani la propria responsabilità”.

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