Banda larga: all’Italia la maglia nera europea - QdS

Banda larga: all’Italia la maglia nera europea

redazione

Banda larga: all’Italia la maglia nera europea

domenica 26 Ottobre 2014

 La banda larga stenta a decollare: siamo ultimi in Europa e 47esimi al mondo. Migliora la rete mobile, ma non è abbastanza

Informarsi sulle tariffe Fastweb, Alice, TeleTu, metterle a confronto e, dopo un’attenta ricerca, individuare quella che ritenete la più performante, la migliore. La migliore, sì, ma solo del nostro Paese. Perché basta dare uno sguardo oltre i confini per scoprire una realtà che non ci appartiene, che noi non siamo in grado di fare nostra: la connessione internet del Bel Paese, infatti, è la più lenta d’Europa.
 
A dirlo è una ricerca dell’Osservatorio AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) che ha evidenziato come l’Italia disponga di una connessione internet media del tutto inadeguata, nemmeno paragonabile a quella dei Paesi top class della categoria e inferiore a tutti gli altri stati dell’Unione Europea. Con una velocità media stimata di 5,2 Mbps, l’Italia si piazza in 47ima posizione al mondo per velocità della rete, un abisso nei confronti di nazioni come la Corea del Sud, prima con una velocità media di 23,6 Mbps, ma inferiore anche a Paesi più vicini al nostro contesto geografico e sociale come Spagna (7,2) e Germania (8,1).
 
I ritardi assumono dimensioni persino imbarazzanti se si prende in considerazione l’Ultra-high-definition television, o  4k, ovvero la linea per il supporto video in modalità avanzata, la quale copre appena l’1,6% delle linee nazionali (38ima posizione al mondo) contro l’11%della media mondiale, il 17% del Regno Unito e addirittura il 60% della Corea del Sud. Unica consolazione i dati relativi alla connessione mobile, dove l’Italia non brilla ma per lo meno dispone di una rete con performance equiparabili a quelle degli altri stati appartenenti all’Unione Europea.
 
Il gap accusato dal nostro Paese desta una certa preoccupazione ma non di certo clamore né sorpresa. Il divario tra le reti, soprattutto quelle fisse, italiane ed europee è noto e affonda le proprie radici nel passato. La banda larga ad oggi copre appena il 10% della superficie e non sembra che tale percentuali possa subire sensibili variazioni nel breve periodo. Se qualcuno potesse sentirti spinto a pensare che, in fondo, si tratti solo di perdere qualche secondo in più per visualizzare un video o una pagina web, si sbaglia.
 
Internet, il mercato digitale, l’informatizzazione della società sono ormai diventati fattori preponderanti per soppesare l’importanza e la crescita di una nazione. Una volta di più, non resta che riconoscere un ritardo che c’è ed è tangibile, sebbene le possibilità di crescita ci siano, visti anche gli ampissimi margini di miglioramento. 

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