Efficientamento la parola magica - QdS

Efficientamento la parola magica

Carlo Alberto Tregua

Efficientamento la parola magica

sabato 25 Ottobre 2014

Legge 114/14: trasparenza e semplificazione

è approdata nella Guri 190 (del 18/8/2014) la legge di conversione recante “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari”. Com’è nostro costume, abbiamo letto le 64 pagine del testo, per evitare, come fanno tanti giornalisti superficiali, di scrivere su sentito dire e non per cognizione diretta.
In quasi tutti gli articoli, è riportata la frase “misure urgenti”. Non si capisce perché le riforme debbano essere urgenti, mentre sarebbe opportuno che esse fossero necessarie e normali. Ma poi, quando si usa la scellerata tecnica italiana di formulazione delle leggi, secondo cui affinché una norma diventi esecutiva ha bisogno dei cosiddetti decreti attuativi, di fatto si vanifica la portata riformatrice e anche l’urgenza.
Al 17 settembre 2014 i decreti attuativi delle leggi degli ultimi anni, che dovevano essere emessi dai diversi Ministeri o dalla Presidenza del Consiglio, erano ben 756. Il che significa che tutte le buone intenzioni in esse contenuti non troveranno attuazione fino a che i predetti decreti attuativi non verranno emessi.

Questo meccanismo legislativo è una presa in giro per i cittadini, perché stacca gli effetti dalle intenzioni, e nuoce al Governo, perché non riesce a realizzare in tempi brevi gli effetti delle norme approvate dal Parlamento.
In nessun altro Paese del mondo, e meno che mai in quelli anglosassoni (Usa, Uk, Australia, Canada, Sud Africa e altri) esiste questo perverso meccanismo.
E veniamo all’analisi delle più importanti norme contenute nella legge in esame. L’art. 1 bis viene incontro agli editori di giornali, perché stanzia, dal 2014 al 2019, 52,5 milioni per pagare la pensione di vecchiaia anticipata dei giornalisti.
Queste risorse aiutano i conti economici dei quotidiani (e in misura minore dei periodici), anche di quelli che producono utili. è, quindi, del tutto ingiustificata la lamentela di alcuni grandi editori, che puntano il dito sulla Legge 250/90, ormai ridotta al lumicino, che finanzia importanti quotidiani di proprietà di Enti morali, di Fondazioni e di Cooperative di giornalisti, che costituiscono voci fuori dal coro e portano un’aria fresca e genuina del territorio ai cittadini.

 
Con l’art. 16, dal primo gennaio 2015 viene ridotta del 20% la remunerazione omnicomprensiva degli amministratori delle società pubbliche, di cui al Dlgs 165/01. Non sappiamo se Crocetta applicherà, talis qualis, la norma per Cda e Collegi dei revisori delle partecipate regionali e comunali della Sicilia.
Le stesse amministrazioni di cui al citato Dlgs, non possono richiedere ai cittadini informazioni e dati già presenti nell’Anagrafe nazionale. Questa norma si associa ad altre precedenti secondo cui il cittadino non debba essere importunato per informazioni già all’interno di qualunque Pubblica amministrazione.
Il Consiglio dei ministri, entro il prossimo 31 ottobre, approverà l’Agenda per la semplificazione valida per Stato, Regioni e Comuni e il cronoprogramma per la sua attuazione.
La semplificazione non dev’essere un oggetto misterioso, bensì un’azione concreta per ridurre i tempi di approvazione di tutti i provvedimenti richiesti da cittadini e imprese. Ma da quest’orecchio, i dirigenti pubblici non ci sentono,

È potenziato l’obbligo del Dlgs 33/2013, secondo cui le Pa debbono rendere trasparenti le proprie azioni e consentire ai cittadini di accedere a tutte le informazioni relative. Tale obbligo è esteso alle società partecipate di qualunque livello.
Dall’11 febbraio 2015 le Pubbliche amministrazioni, e per esse i dirigenti, che non rispettano quanto prescritto dal Dlgs 82/2005 sono soggette a sanzioni. Che si applicano nel caso di non adozione dei Piani triennali di prevenzione della corruzione e dei Programmi triennali di trasparenza e dei Codici di comportamento.
La Legge prevede inoltre un rafforzamento del processo amministrativo digitale per abolire del tutto la carta.
Dalle brevi note che precedono, si evince che se la Pa di qualunque livello adotterà processi virtuosi di semplificazione, produrrà efficienza, riduzione delle spese e miglioramento dei servizi. L’artefice di questa rivoluzione ordinaria deve essere quella parte di buoni dirigenti che, per fortuna,  sono ancora nella Pa. Sogni o realtà? Ai posteri l’ardua sentenza.

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