Discariche chiuse perché sature, evviva le discariche siciliane - QdS

Discariche chiuse perché sature, evviva le discariche siciliane

Rosario Battiato

Discariche chiuse perché sature, evviva le discariche siciliane

sabato 20 Dicembre 2014

Il governo regionale tampona l’emergenza con l’abbancamento, in due anni alcuna soluzione innovativa. Il commissariamento della Oikos esalta Crocetta: “Prevale l'interesse pubblico”

PALERMO – Negli ultimi mesi la Sicilia ha perso le discariche di Siculiana, causa saturazione, e di Mazzarà Sant’Andrea, sequestrata dalla magistratura. Resta in piedi l’impianto della Oikos di Valanghe d’Inverno, l’azienda che proprio nei giorni scorsi è stata commissariata. Sull’impianto dal luglio scorso pende la scure della chiusura dopo che l’ex dirigente del dipartimento Acque e rifiuti, Marco Lupo, aveva negato il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale. La Regione però non può permettersi di perdere altre discariche, infatti a ottobre ha prorogato fino a metà gennaio i permessi, e soprattutto in questi mesi l’impianto della famiglia Proto sarà essenziale per accogliere parte del flusso dei rifiuti dei comuni messinesi e agrigentini che fino a qualche mese fa conferivano nelle discariche non più operative.
Risolvere il problema delle discariche con le discariche. Da due anni a questa parte sembra essere questa l’unica strada intrapresa dal governo Crocetta per superare un’emergenza che continua a restare tale. E oggi la situazione è pure peggiore se consideriamo il tempo perso. A fronte di due discariche chiuse per motivi validissimi, il governo regionale, ancora senza aggiornamento del Piano rifiuti, ha soltanto sognato alternative impraticabili, almeno nell’Isola, come la gestione a “rifiuti zero”, che era considerato un obiettivo di lungo periodo dall’ex assessore Salvatore Calleri.
E così mentre sono in itinere i lavori per le piattaforme pubbliche di Enna, Gela e Messina per le quali sono in corso le procedure di gara per l’aggiudicazione dei lavori, la discarica mottese di Valanghe d’Inverno resta strategica e intoccabile, nonostante il proprietario Domenico Proto sia finito nel mirino della magistratura in seguito all’inchiesta palermitana Terra mia. Per Crocetta il commissariamento della Oikos “fa prevalere l’interesse pubblico rispetto a interessi più che discutibili che sono oggetto di un’inchiesta della magistratura, all’interno della quale emergono gravi responsabilità in capo ai privati”. Per il governatore le discariche vanno bene, ma soltanto se diventano pubbliche.
 
E soltanto adesso Crocetta può dichiarare candidamente che il commissariamento “ci consente di potere cominciare ad affrontare le emergenze rifiuti interloquendo con i commissari nominati dallo Stato che rappresentano certamente punti di riferimento importanti per il rispetto dell’ambiente e la gestione corretta del conferimento dei rifiuti”. “Oggi stesso (ieri per chi legge, ndr) parlerò con i sindaci interessati per concordare anche con loro le strategie necessarie con la logica della responsabilità comune che dobbiamo avere in un momento così difficile”, ha concluso il governatore.
Un risveglio lento e fuori tempo massimo quello della Regione, dopo che Nicolò Marino, il terzultimo e più longevo assessore all’Energia dell’esecutivo crocettiano, aveva denunciato tutte le storture del sistema isolano a vantaggio di alcune discariche private che da oltre un decennio fanno affari d’oro inguaiando i conti dei comuni. Adesso che la magistratura sta agendo come un palombaro nel mare nell’illecito e che le discariche si esauriscono, c’è la necessità di non finire sepolti dagli oltre 2 milioni di rifiuti che ogni anno vengono smaltiti in discarica e che dovranno trovare posto da qualche parte. L’assenza di un modello alternativo al conferimento in discarica, che vale più del 90% dei rifiuti prodotti, adesso si presenta in tutta la sua gravità e il futuro, gravido di problematiche, sta già bussando alla porta del governatore.
 


Dossier della Regione: a marzo è rischio caos
 
PALERMO – Le emergenze territoriali nel settore dei rifiuti continuano a spuntare come funghi. Nei giorni scorsi otto comuni del nisseno hanno denunciato l’accumulo di rifiuti nei cassonetti per il blocco del servizio di raccolta a causa della prossima saturazione della discarica di Gela che potrebbe chiudere definitivamente i battenti a breve. Quest’ultima si aggiunge al corposo elenco che comprende anche i siti di Mazzarà Sant’Andrea, Siculiana.
Per l’Isola si prospetta un 2015 da brividi. Crocetta ha chiesto poteri speciali a Roma, già all’inizio di dicembre, perché entro marzo, così come scritto in un dossier consegnato a Renzi, potrebbe esserci un surplus di rifiuti non più gestibile con i rimanenti siti siciliani. Sarebbe il caos, quello vero, e ancora una volta sul filo del rasoio la Sicilia richiede un governatore-commissario. Non è la prima volta che succede – l’Isola ha già ‘goduto’ di oltre un decennio di commissariamento dal 1999 – e i precedenti di Cuffaro e Lombardo hanno dimostrato che il regime emergenziale non è in grado di risolvere i problemi. Servono programmazione e soluzioni innovative, ma questi sono termini che dalle parti di Palazzo d’Orleans non si vedono da parecchio tempo.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017