Immigrazione: appello al Governo e all’Europa - QdS

Immigrazione: appello al Governo e all’Europa

redazione

Immigrazione: appello al Governo e all’Europa

sabato 20 Dicembre 2014

Il procuratore capo di Catania, Salvi: “Servono più risorse”

CATANIA – Centosessantamila immigrati arrivati in Sicilia dal 2012 al 2014, con 263 barchi nell’ultimo anno nelle sole province di Catania, Ragusa e Siracusa (rispettivamente 45, 116 e 102).
I dati sono stati resi noti dal procuratore della repubblica a Catania Giovanni Salvi durante un incontro nel corso del quale sono stati illustrati i risultati delle ultime tre indagini sul contrasto alle organizzazioni dedite al traffico di migranti e responsabili delle tragedie verificatesi nel Mediterraneo sudorientale.
I fermi per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina sono stati 46, 61 quelli per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e 191 le persone rinviate a giudizio tra il 2011 e il 2014 per quest’ultimo reato. In tutto 109 i soggetti condannati in primo grado.
Tra il 2013 e il 2014 le Squadre mobili di Catania, Siracusa e Ragusa, coordinate dalla Dda di Catania, hanno portato a termine tre operazioni: “Markeb-el-khbir”, “Tessa” e “Tokhla” proprio per cercare di porre fine al fenomeno.
“Chiediamo – ha affermato Salvi – un impegno sia a livello nazionale che europeo affinché si comprenda che qui sono necessarie risorse umane, finanziare e normative per affrontare questo problema se si riproporrà, come è previsto, anche l’anno prossimo”.
“Questa – ha aggiunto – è già una terra in cui si lavora moltissimo su reati di criminalità organizzata. Quest’anno abbiamo ottenuto ottimi risultati: 109 condanne di soli reati associativi. Ma l’anno prossimo non saremo in grado di sopportare ancora uno sforzo di questo genere nel campo dell’immigrazione clandestina, se non vi sarà la comprensione che questa è una dinamica che non si può affrontare solo sul piano penale e solo nei singoli distretti”.
Intanto, la Procura etnea ha chiesto l’estradizione all’Egitto di tre persone che sarebbero ai vertici di organizzazioni specializzate in traversate che hanno causato la morte di centinaia di migranti. Uno sarebbe il responsabile della traversata conclusasi in tragedia il 10 agosto dello scorso anno con la morte di sei migranti, avvenuta durante lo sbarco sul litorale della Plaia di Catania, mentre gli altri due sarebbero responsabili dell’affondamento volontario del barcone che provocò oltre 500 morti il 6 settembre scorso. Dei tre uno è già in carcere in Egitto, gli altri sono ricercati. Il procuratore capo Giovanni Salvi ha rassicurato sul rapporto tra lo Stato africano e le autorità italiane sottolineando che “l’Egitto sta collaborando”.

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