All’Ars nemmeno il Ddl sull’esercizio provvisorio - QdS

All’Ars nemmeno il Ddl sull’esercizio provvisorio

Raffaella Pessina

All’Ars nemmeno il Ddl sull’esercizio provvisorio

martedì 23 Dicembre 2014

Da Cordaro (Pid): “Baccei si comporta da commissario liquidatore”. La denuncia del capogruppo Ncd D’Asero insieme a Vinciullo

PALERMO – La gestione delle società partecipate torna alla ribalta con un’interrogazione a risposta scritta e un’interpellanza urgente al governo del deputato regionale del Pd Franco Rinaldi che interviene in relazione ai recenti rinvii a giudizio della Corte dei Conti per il caso Sicilia e-Servizi. Rinaldi chiede in particolare di conoscere “motivazioni ed eventuali ulteriori rischi erariali dell’attuale azione amministrativa posta in essere dall’amministrazione regionale e dal commissario liquidatore del Ciem spa”.
 
Secondo Rinaldi non sono state rispettate le tempistiche previste dalla legge dell’agosto di quest’anno e ha ricordato che l’Ars ha legiferato in materia dettando i criteri per la liquidazione delle società non risultanti dal piano di riordino e per la mobilità e la ricollocazione del personale.
 
A tutt’oggi non si sono attivate nemmeno le procedure di trasferimento del personale “lasciando dipendenti e società nel limbo, nonostante le richieste di personale giunte nel mese di dicembre da altre società regionali. Ad aggravare il quadro e preoccupare, inoltre – prosegue Rinaldi – sono incomprensibili le decisioni del commissario liquidatore del Ciem spa, a totale partecipazione della Regione Siciliana, di pagare esclusivamente 3 dipendenti su 15, togliendo a 12 dipendenti la possibilità di percepire regolarmente la mensilità di dicembre e la tredicesima, nonostante le casse societarie evidenzino la disponibilità di circa 400.000 euro”.
 
Intanto all’Ars non è ancora stato presentato in commissione Bilancio il ddl per l’esercizio provvisorio, così come denunciato dal capogruppo di Ncd all’Ars Nino D’Asero in una nota congiunta con Vincenzo Vinciullo. “Questo – dicono i due – rischia di far saltare i tempi e l’approvazione prevista entro il 30 del mese. Con tutte le conseguenze negative che graverebbero su servizi e su molti stipendi”.
Toto Cordaro, presidente del gruppo Pid Cantiere popolare all’Ars ha voluto rispondere alle dichiarazioni dell’assessore regionale all’Economia Baccei sulla sua assenza dalla commissione Bilancio: “L’opposizione di centrodestra, sulle norme finanziarie scritte nell’interesse della collettività e dei siciliani, è pronta a dimostrare senso di responsabilità e delle istituzioni.
 
Appare incredibile – dice Cordaro – se non addirittura offensivo che l’assessore regionale Baccei addebiti responsabilità di qualsivoglia natura al Parlamento siciliano”. Cordaro aggiunge: “Ammesso che alla seduta della Commissione Bilancio non vi fosse la presenza dei componenti, e non è cosi, mi chiedo: di cosa avrebbero dovuto parlare? Per la prima volta nella storia della Sicilia, infatti, alla data del 20 dicembre all’Assemblea regionale non è stato trasmesso uno straccio di bozza di legge finanziaria. Sappia Baccei che non è il tempo nè dei caffè nè delle passeggiate, che dal giugno del 2009 il suo Pd governa la Sicilia, prima contro il consenso dei siciliani e poi con il presidente Crocetta. Viene da chiedersi  – conclude Cordaro – se dietro le malcelate sembianze di un ‘salvatore’ inviato dal governo nazionale, non si nasconda in realtà un commissario liquidatore, un becchino calato in Sicilia per celebrare il funerale dell’autonomia siciliana, della Sicilia e delle sue speranze”.

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