Commissione Antimafia sui Comuni sciolti per mafia - QdS

Commissione Antimafia sui Comuni sciolti per mafia

Raffaella Pessina

Commissione Antimafia sui Comuni sciolti per mafia

mercoledì 14 Gennaio 2015

In Sicilia sono stati coinvolti 63 enti negli ultimi 13 anni, il 24% del totale. Il ministro Alfano ha accolto le proposte emerse

PALERMO – Ieri il ministro dell’Interno Angelino Alfano si è recato a Palazzo dei Normanni per partecipare alla seduta della commissione Antimafia dell’Ars cui ha preso parte su invito del presidente, Nello Musumeci. Dai dati resi noti dal ministro è emerso che sono 258 i provvedimenti di scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose dal 1991 al dicembre 2014. Solo in Sicilia sono stati 63, il 24% del totale. Oggi nell’Isola risultano sciolti 6 Comuni di cui 4 in provincia di Palermo, uno a Catania e uno a Siracusa.
La Commissione ha segnalato “l’inefficacia della normativa che disciplina lo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni o condizionamento mafioso”. In particolare, tra le criticità del testo attuale sono stati indicate una insufficiente capacità manageriale dei commissari straordinari e  la necessità dell’unicità dell’incarico. E’ stato suggerito che i vertici burocratici vengano allontanati per due o tre anni con il trasferimento in altro Comune del comprensorio ed è stata proposta l’esenzione dai vincoli del Patto di stabilità.
Alfano ha mostrato disponibilità ad integrare il disegno di legge per il rafforzamento delle norme sullo scioglimento dei Comuni, approvato dal Consiglio dei ministri alcuni mesi fa, con i contributi offerti nel corso della riunione. Alfano ha aggiunto di avere tratto spunti dalle proposte che emerse per rafforzare ulteriormente il disegno di legge in oggetto.
 
Tra  i cinque punti del documento ha ricordato la incandidabilità per sei anni degli amministratori responsabili e l’allargamento degli enti presso i quali possono essere effettuati i controlli, ad esempio partecipate e consorzi pubblici. “Il presidio dell’autonomia regionale siciliana attraverso la Commissione antimafia -secondo Alfano – può diventare un ulteriore rafforzamento della strategia della legalità e di contrasto alla mafia in Sicilia. Siamo qui – ha concluso- a rafforzare un patto tra di noi per lavorare tutti insieme contro la criminalità organizzata”.
Sempre ieri la commissione Bilancio ha dato parere favorevole al ddl sul mutuo per pagare i debiti con le imprese. L’importo della cifra è però stato ridotto dalla commissione a 1 miliardo e 776 milioni di euro, mentre inizialmente si aggirava intorno ai due miliardi. Alcune modifiche sono state apportate anche riguardo ai tempi dell’ammortamento. Il ddl dovrebbe andare in Aula questo pomeriggio.
È nell’occhio del ciclone l’assessore regionale alle infrastrutture Giovanni Pizzo che ha scritto sul suo profilo Facebook di cercare un addetto stampa a titolo gratuito. L’annuncio ha inevitabilmente scatenato una ridda di polemiche. Critico il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Riccardo Arena: “Non mi stupisce quel che scrive, dato che fa parte di un governo presieduto da un signore che finora, in due anni e mezzo di revolucion, ha fatto un’unica cosa concreta: cacciare i giornalisti dell’ufficio stampa e amministrare da solo senza filtro alcuno, l’informazione del palazzo. Allora che anche gli assessori e il presidente della Regione da ora in poi non prendano un centesimo di stipendio, così forse la smetteranno di giocare con le vite degli altri e con la dignità professionale”.
 
L’assessore si è prontamente espresso in merito: “Non avrei dovuto scherzare su questo. Mi dispiace che un messaggio pubblicato su questa mia bacheca sia diventato un casus belli per riaprire polemiche sul diritto all’informazione, sul ruolo della stampa e sull’obbligo di un ente pubblico di dotarsi di un ufficio stampa. A chi si è sentito ferito o offeso chiedo scusa”.

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