Catania - Rovine romane, allo sbando i beni gestiti dalla Regione - QdS

Catania – Rovine romane, allo sbando i beni gestiti dalla Regione

Chiara Borzi

Catania – Rovine romane, allo sbando i beni gestiti dalla Regione

giovedì 15 Gennaio 2015

Odeon a rischio chiusura la domenica, Anfiteatro di piazza Stesicoro preso di mira dalle “gattare”. Branciforti in pensione, da ottobre manca la guida del Parco archeologico

CATANIA – Continua a rimanere particolarmente complessa l’amministrazione dei siti turistico-culturali a gestione regionale presenti a Catania. Il proseguo dei lavori che interesseranno il Teatro Odeon, il vicino Anfiteatro Romano e le Terme della Rotonda, iniziati lo scorso anno al fine di realizzare un progetto che incrementi la valorizzazione e la pubblica fruizione dei siti (finanziato con fondi Po Fsr 2007/2013 per una somma pari a 1.720.021 euro) decreteranno la chiusura dell’intera struttura del complesso da domenica 18 gennaio sino al prossimo mese di marzo (presumibilmente il 14).
 
Una buona notizia parziale, perché sebbene siano importanti i lavori che stanno interessano il sito di epoca romana, splendido esempio di bene culturale inserito all’interno del cuore del tessuto cittadino, non vi è reale certezza della riapertura futura al pubblico durante il periodo di massima richiesta settimanale, cioè la domenica, una volta terminati dei lavori. L’apertura domenicale continuerebbe a richiederebbe, infatti, un pagamento extra dello stipendio dei custodi impiegati, costo che il Parco Archeologico di Catania stenta già a sostenere economicamente.
 
Dalla Regione giunge inoltre l’avvertimento di dover sostenere a proprie spese il pagamento di quelle ore di lavoro che sforano il 30 per cento d’impiego previsto da contratto per i festivi, condizione ancora più impossibile da sostenere per l’ente che dispone di 29 custodi per possibili rotazioni. Difficile rendere conto della situazione esistente e di possibili scenari futuri direttamente dalla voce di chi ha in mano la gestione dei diversi siti catanesi e ciò perché da ottobre 2014, mese del pensionamento della dottoressa Maria Grazia Branciforti, non c’è stata successione nell’incarico di dirigente responsabile precedentemente svolto proprio da Branciforti. Da 4 mesi il Museo Interdisciplinare di Catania è dunque costretto ad una gestione di ordinaria amministrazione.
La chiusura che interesserà nei prossimi tre mesi l’Odeon, l’Anfiteatro Romano e le Terme della Rotonda si aggiunge alle condizioni già critiche di un altro anfiteatro romano presente in città, quello di piazza Stesicoro. Habitat di una colonia felina, il sito centralissimo affacciato su via Etnea è preso di mira dalle cosiddette “gattare”, donne che approfittano degli orari di chiusura del complesso per gettarvi all’interno ogni tipo cibo per gatti. “Diamo da mangiare anche noi alla colonia felina perché per legge sono da tutelate – ci fanno sapere dal Museo Interregionale di Catania, gestore del sito – ma non sappiamo come risolvere il problema che si verifica quando l’anfiteatro è chiuso. Di fronte l’inciviltà della gente siamo costretti ad arrenderci”.
Nonostante la gravità della situazione può esservi una soluzione per migliorare il mantenimento dell’intero complesso gestito dall’ente catanese che ha fa capo alla Regione. “Basterebbe una firma – comunicano ancora dal Museo Interregionale – che se arrivasse porterebbe alla concretizzazione del già istituito Parco Archeologico di Catania. Lo scorso anno abbiamo guadagnato oltre 200 mila euro che sono andati tutti a Palermo senza un reale ritorno per noi. Riuscissimo a poter sfruttare autonomamente quanto guadagniamo riusciremmo ad aprire monumenti che nessun ha visto mai”.
Il Parco Archeologico è stato istituito alla fine del 2010, ne è stata decretata la perimetrazione con la costituzione di una zona A e una zona B, dalla Regione serve solo un ultima firma che istituirebbe ufficialmente il Parco Archeologico di Catania come ente dotato di autonomia finanziaria e gestionale.

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