A Palermo il neo questore Guido Longo - QdS

A Palermo il neo questore Guido Longo

redazione

A Palermo il neo questore Guido Longo

martedì 17 Febbraio 2015

Appello a tutti i commercianti: “Non pagate il pizzo”

PALERMO – “Ai commercianti che ancora continuano a pagare il pizzo, dico di non farlo più perché significa arrendersi. Chi paga lo farà per la vita, mentre chi si ribella non pagherà più”. Lo ha detto il neo questore di Palermo, Guido Longo, che si è insediato ieri alla Questura di Palermo e ha preso il posto di Maria Rosaria Maiorino, che ha lasciato il capoluogo siciliano per andare a ricoprire la carica di dirigente dell’Ispettorato di pubblica sicurezza del Vaticano.
Guido Longo torna a Palermo dopo 24 anni, quando è stato vice capo della Mobile. “Sono emozionato – ha detto – anche perché questo posto è rimasto lo stesso di 24 anni fa. Con il capo della Mobile Arnaldo La Barbera qui abbiamo fatto cose egregie, i Madonia li abbiamo arrestati noi, il primo libro mastro è stato scoperto proprio in via D’Amelio e i commercianti negarono l’evidenza sebbene fosse sotto gli occhi di tutti che pagasse tre quarti della Palermo di allora. Il mio ricordo è di un capo della Squadra mobile con cui abbiamo lavorato insieme bene per quattro anni. Poi abbiamo seguito diversi percorsi professionali”.
Per il neo questore, però, quella ritrovata ieri è una città diversa, cambiata in meglio rispetto al passato.
 
“Adesso – ha spiegato – di criminalità organizzata si parla, la si riconosce e la si combatte. I cittadini devono sentire vicino la Polizia perché questo li rende più forti e più propensi alla collaborazione. Non bisogna mai mollare o pensare di averla vinta. Bisogna sempre camminare e mai fermarsi soltanto a degli step, che in molti casi sono insufficienti”. Per il nuovo questore bisogna contrastate la criminalità diffusa “e contrastare l’illegalità da cui prende linfa la mafia”.
Tra questioni più calde, quella del terrorismo islamico. “Una nuova emergenza – ha detto il questore – su cui stiamo riversando il massimo impegno controllando tutti gli obiettivi sensibili”.
Grande attenzione anche alla protezione dei magistrati: “Garantiremo – ha assicurato Longo – la protezione massima a Di Matteo e faremo di tutto perché quegli attentati di cui sono stato testimone negli anni in cui ho lavorato qui, non si ripetano più. Chiedere il bomb jammer? Può essere, faremo quello che è nelle nostre possibilità, non ci saranno coni d’ombra”.

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