Una decisione che ha creato un “buco” da quasi 50 milioni di euro nelle casse comunali, ovvero il gettito annuale dell’imposta che, al netto delle somme evase, il Comune dovrà rimborsare ai cittadini. Ora è corsa contro il tempo per raggiungere il pareggio di bilancio che il Consiglio comunale dovrà deliberare entro il prossimo 6 novembre, pena lo scioglimento dell’Assemblea. Per raggiungere l’obiettivo, la giunta ha varato una manovra di tagli ai servizi ed alla cultura.
Ad appesantire la situazione finanziaria dell’ente ci pensa poi l’Amia, l’azienda comunale di igiene ambientale, per la quale la Procura palermitana ha presentato istanza di fallimento.
L’esecutivo ha inoltre varato il raddoppio dell’addizionale Irpef che frutterà 23 milioni di euro da utilizzare per l’adeguamento del contratto di servizio con la società di via Nenni. Aumento sul quale pende un ricorso innanzi al Tar del Lazio. Oltre alle tegole giudiziarie, quelle politiche. La Regione invierà presto i propri ispettori in Piazza Pretoria a seguito di un dossier inviato dall’Italia dei Valori all’assessore agli Enti locali, Caterina Chinnici.