La "Leopolda" siciliana raccoglie dissensi nel Pd - QdS

La “Leopolda” siciliana raccoglie dissensi nel Pd

Raffaella Pessina

La “Leopolda” siciliana raccoglie dissensi nel Pd

mercoledì 25 Febbraio 2015

Organizzata per sabato a Palermo dal sottosegretario Davide Faraone. Mentre il Pdr aderirà, confermato dal segretario regionale Michele Cimino

PALERMO – Mentre l’attività dell’Aula a Palazzo dei Normanni riprenderà solo domani, questa mattina alle 11, in Sala Rossa, riunione della terza Commissione Attività Produttive. Tema dell’incontro la partecipazione della Sicilia all’Expo 2015. Gli assessori all’agricoltura Nino Caleca e alle attività produttive Linda Vancheri, insieme con il coordinatore del “Cluster biomediterraneo” Dario Cartabellotta illustreranno i vari aspetti della partecipazione della Sicilia all’evento in qualità di capofila del Cluster Biomeditteraneo ed illustrati previsione di bandi, affidamenti e coinvolgimento di Comuni, aziende e Gal (Gruppo azione locale).
Sul fronte politico ancora contrasti all’interno del Partito Democratico. Sabato infatti il renziano Davide Faraone ha promosso la “Leopolda” siciliana e in una nota subito il deputato regionale Fabrizio Ferrandelli anticipa che non sarà presente. “Io a Sicilia 2.0 non andrò – ha fatto sapere – Semplicemente perchè non è la Leopolda ma la Faraona e non sono faraoniano. Sono renziano, e l’unica Leopolda che conosco è quella che si tiene alla Stazione di Firenze. Non andrò perché il tempo delle analisi è scaduto e la gente da noi, che siamo al governo da oltre 2 anni, vuole meno chiacchiere e più cose concrete. Altro che tavoli… continuando così ce li tireranno addosso!”.
Alla riunione sono attesi il sottosegretario alla Presidenza, Graziano Delrio, e il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini.
Aderisce invece il Pdr come affermato dal segretario regionale del movimento Michele Cimino: “Il Pdr aderisce all’iniziativa, volendo porre all’attenzione dei partecipanti il tema per noi decisivo del riconoscimento delle prerogative finanziarie della regione siciliana, con particolare riferimento all’abrogazione dell’art 36, comma due, dello Statuto siciliano sulle imposte di produzione, attualmente riservate allo Stato, in violazione del principio della territorialità del gettito tributario”.
Intanto i sindacati promettono un braccio di ferro con il Governatore sulla vicenda che vede sospesi i lavoratori delle partecipate della Regione. Come è noto il presidente Crocetta ha sempre detto di voler ridurre le partecipate, e così dopo aver messo in mobilità i dipendenti del Ciem ora è toccato a quelli di Lavoro Sicilia, società partecipata in liquidazione.
 
“Lanciamo un appello al presidente Crocetta -dice la segretaria regionale Fisascat, Mimma Calabrò – che aveva dato rassicurazioni sul fatto che le riforme non avrebbero intaccato nessun posto di lavoro. Non è pensabile che la regione Siciliana continui a ricercare professionisti esterni ai quali affidare attività che potrebbero essere svolte dal personale già esistente”.

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