Si è ormai affermata la convinzione che solo le cattive notizie facciano audience e attirino lettori. E forse era davvero così, quando le cose andavano bene, l’economia girava per il verso giusto e la spinta alla produttività ed al carrierismo erano le priorità assolute nella vita di ogni uomo e donna del mondo occidentale. Da quando la crisi si è affacciata alle nostra porta però, l’aria che si respira è diventata pesante, intrisa di sfiducia, paura, incertezza.

Credo, che il 2015 sarà foriero di qualche buona notizia. L’Istat ci dice che ci sono 21.000 disoccupati in meno rispetto a dicembre e 131.000 occupati in più su base annua. Sono piccole cifre rispetto ai milioni di disoccupati, ma danno il segno di un cambiamento. Nessuno può fare magie, solo il tempo darà o meno ragione alle scelte di politica economica del Governo Renzi.
In Sicilia, purtroppo, non si fanno scelte quindi nulla può migliorare. L’aria comunque si sta facendo di nuovo respirabile, un sorriso qua e là appare sui volti tesi dalla preoccupazione del presente, la solidarietà sta rafforzandosi e amplificandosi ed una nuova prospettiva si sta aprendo a noi.

La crisi porta con sé anche opportunità, conoscenza, nuovi modi di pensare e agire, di relazionarsi con il prossimo, di recuperare il vecchio e renderlo fantasticamente ancora utile oltre che fascinosamente vintage. E allora diamo le buone notizie, aiutano a rincuorarsi, a riportare ottimismo ed entusiasmo, quindi a combattere il nemico numero uno che la crisi porta con sé: la sfiducia a cui si accoda il fratello pessimismo.

Il Quotidiano di Sicilia, ad esempio, pubblica gratuitamente, come semplice servizio al lettore, ogni venerdì una pagina intera dedicata al Lavoro che c’è. Oltre 12.000 opportunità di aziende che operano in Sicilia attraverso cui incrociare domanda e offerta. È un modo concreto e costruttivo di comunicare ai suoi lettori: non è tutto nero il mondo attorno a te. Oggi hai una chance. In fondo, forse potrebbe interessare molto più che una cattiva notizia.
 

 È insito nell’animo umano nutrire la speranza per un futuro migliore, sentirsi connesso ad altri esseri umani fa sentire meno la solitudine, aiutare chi ne bisogno ci fa sentire uomini migliori. Diceva Seneca: "Nessuno può vivere felicemente se ha cuore soltanto se stesso e trasforma ogni cosa in una questione di utilità personale?. Era il 63 d.C.. La sua saggezza ritorna in un’era complessa in cui, scoperchiato il vaso di Pandora, ogni giorno esce fuori un pezzo di malaffare, sintomo della terribile decadenza dei valori che stiamo vivendo. Ma il peggio è passato, i valori sono eterni e ritornano prepotentemente nella società a dispetto di qualunque malcostume, riportandoci a ciò che di vero e importante esiste, a credere sempre e ancora che il giusto e l’onesto non passano mai di moda.

Che nessun uomo può controllare e prevedere ogni cosa poiché per quanto grande e importante sia, resta ed è solo un minuscolo puntino in un’enorme galassia di puntini.