Salvatore Gabriele Ragusa: "Competenze anche in progettazione pubblica" - QdS

Salvatore Gabriele Ragusa: “Competenze anche in progettazione pubblica”

Roberto Quartarone

Salvatore Gabriele Ragusa: “Competenze anche in progettazione pubblica”

mercoledì 18 Marzo 2015

Forum con Salvatore Gabriele Ragusa, Ingegnere capo Genio Civile di Catania

Consorzi di bonifica, sembra che la situazione sia indecifrabile, nemmeno gli assessorati ci danno risposte…
“Una risposta c’è. Il problema fondamentale è la mancanza di progetti. I finanziamenti ci sarebbero, specialmente con i fondi europei della programmazione 2014-2020: sono un treno che passa, chi ha i progetti, anzi un parco di progetti definiti, lo prende. Purtroppo le amministrazioni comunali e regionali non ne hanno. In più, nei fondi di rotazione furono messe delle somme, ma non sono andati a buon fine. L’assessorato si ritrova in grosse difficoltà”.
Qual è il consuntivo dell’attività recente del Genio civile di Catania?
“È un momento di crisi che si risente all’interno dell’ufficio: il personale è stato spostato da alcune attività ad altre. Siamo 160 dipendenti, tra dirigenti, funzionari, con 22 unità operative di base. Stiamo riducendo il personale, perché eravamo partiti da 40 unità di base, ed è un fenomeno in linea con le scelte politico-amministrative della giunta di Governo. Il settore dell’edilizia, specialmente privato, è in una situazione difficile; ci occupiamo così delle acque, con leggi arretratissime, che risalgono al 1920. Inoltre siamo attivi anche nel settore della progettazione pubblica: infatti, tramite convenzioni, possiamo anche operare in questo campo”.
Quali sono i progetti di edilizia che state curando?
“Ne stiamo avviando due: la cittadella giudiziaria, che vale 45 milioni di euro, e il depuratore consortile di Acireale, che ‘pesa’ 133 milioni euro. Quest’ultimo progetto lo seguiamo da un paio di mesi ed è urgente a causa dell’apertura dell’infrazione comunitaria. L’ente attuatore è adesso il mio dipartimento, che si occupa del braccio operativo nella progettazione. Tra gli altri progetti c’è anche l’abbattimento di un ecomostro, diviso tra Comune di Acireale e Procura di Catania. Lavoriamo in convenzione con il Comune e il progetto è già stato presentato informalmente. Progettare è il lavoro che mi piace di più, perché la mia matrice tecnica mi porta verso il cantiere. Ma anche la parte burocratica è molto importante”.
Il problema del rischio idrogeologico sul territorio siciliano riemerge sempre più grave, anno dopo anno. Cosa può dirci a riguardo?
“Si registrano meno consolidamenti, la cui competenza è rimasta a noi. Il problema del dissesto idrogeologico, invece, permane e diventa sempre più cogente. Della manutenzione se ne occupa l’assessorato al Territorio e ambiente. La legge regionale di stabilità, la Lr 9 del 15 maggio 2013, con l’art. 71 c. 7, ha ridistribuito le competenze, dando delle linee guida più chiare. Gli interventi strutturali che risolvono le problematiche sono a cura di Regioni e Comuni, quando invece si deve ricorrere agli interventi non strutturali si usano i progetti della Protezione civile. Un esempio di quest’ultimo tipo d’interventi sono i progetti di prevenzione, di solito approntati con un responsabile (l’assessorato del Territorio e ambiente) e nei quali interviene la protezione civile”.
Qual è la soluzione?
“Finalmente si sta applicando la direttiva 2007/60/CE, recepita nel 2010. Prevede che si redigano dei piani di gestione degli eventi alluvionali, i Pai (Piano assesto idrogeologico). In realtà, già con il Dl 152/2006 le aree a rischio dovevano essere inserite nei Pai. In passato sono stati assunti dei ragazzi part time per occuparsene. Servirebbero in realtà delle unità di base in ogni provincia per gestire il territorio, non si riuscirà a farlo solo da Palermo. In ogni caso, noi diamo sempre la massima disponibilità per collaborare nella progettazione”.
 
Quali saranno i passi del Genio civile nel 2015?
“Il progetto degli uffici giudiziari è pronto, faremo uno stralcio per l’Ascoli, e ora stiamo facendo l’indagine idrogeologica e dei materiali. Per il depuratore siamo in attesa della nomina del commissario, forse un assessore regionale. Le amministrazioni locali, comunque, puntano sul Genio civile e per noi quella di Acireale è una scommessa ardua: in trent’anni non sono riusciti a fare il depuratore”.
Quali altri progetti porterete avanti quest’anno?
“Ci saranno dei passi avanti nel settore delle acque, per ciò che riguarda le concessioni della deviazione di acque e dei pozzi. La Regione è in ritardo e non ha mai fatto nessun aggiornamento per la legislazione che prevede dei processi farraginosi e burocratici. Si è creato così un arretrato immenso, con pratiche molto vaste: per andare avanti dobbiamo rinnovare le concessioni annuali, è una via più rapida rispetto a quella definitiva. Tramite la fondazione Ordine degli Ingegneri, stiamo avviando anche un processo di formazione professionale per acquisire maggiori competenze. Infine, un’altra novità è che riscuotiamo il costo delle concessioni del demanio fluviale: potremmo anche autofinanziarci solo con i canoni”.

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