La ripresa economica "guadagna slancio" - QdS

La ripresa economica “guadagna slancio”

redazione

La ripresa economica “guadagna slancio”

martedì 24 Marzo 2015

Il presidente della Bce, Mario Draghi, soddisfatto dai primi risultati del Qe

ROMA – La ripresa economica di Eurolandia guadagna slancio e la Bce tira dritto con il suo piano di acquisti di titoli di Stato. Nella seconda settimana di operazioni, l’istituzione ha rilevato altri 16,5 miliardi di bond, contro i 9,8 miliardi della prima settimana. E nel corso di un’audizione al Parlamento europeo il presidente Mario Draghi ha ribadito che questa manovra andrà avanti non soltanto (come detto finora) fin quando l’inflazione non sarà risalita ai valori auspicati – vicina al 2 per cento, laddove ora è negativa – ma anche fino a quando non si sarà stabilizzata.
Il presidente della Bce ha poi aggiunto che nel fare le sue valutazioni il Consiglio guarderà alle tendenze di fondo, senza farsi accecare “da qualunque sorpresa (al rialzo o al ribasso) che venisse giudicata momentanea e senza implicazioni per le prospettive di medio termine”. Francoforte si attende che resti molto debole o negativa ancora per qualche mese, per poi imboccare una graduale risalita sul finale d’anno.
Intanto gli ultimi dati “mostrano che la crescita economica sta guadagnando slancio. Si è chiaramente rafforzata”, ha detto Draghi, a riflesso di vari fattori: i cali del petrolio, il recupero della domanda esterne, delle condizioni finanziarie generali e il calo dell’euro. Il capo della Bce non ha mancato di rilanciare i moniti di rito agli Stati affinché proseguano con risanamento dei conti e riforme. “I risultati positivi del nostro piano di acquisti di titoli di Stato – ha detto – non devono distrarre altre parti dal dare i loro contributo per rimettere l’economia in carreggiata”.
La Bce potrebbe però trovare nuovi ostacoli in Germania. Il costituzionalista dell’Università di Leipzig che aveva promosso il ricorso contro lo scudo antispread (Omt) della Bce davanti alla Corte costituzionale, Christoph Degenhart ha annunciato che si studia una nuova sfida sul quantitative easing. Tre imprenditori tedeschi sarebbero pronti a sostenerla.
Tornando all’audizione, Draghi ha anche affrontato il nodo irrisolto del caso Grecia. Si è detto “fiducioso” che le discussioni tecniche attualmente in corso con le autorità europee “con la buona volontà produrranno il risultato di ricreare fiducia”, sul fatto che il Paese si rimette sulla strada giusta. Ma ha anche avvertito il governo Tsipras, evidenziando come il premier Greco “dovrebbe impegnarsi a onorare pienamente tutti i debiti” del Paese, verso “i creditori”.
Draghi ha poi puntualizzato che verrà anche il giorno in cui la Bce potrà decidere se ripristinare o meno, a favore della Grecia, l’eccezione sulle soglie minime di rating, per accettare i suoi titoli di Stato a garanzia dei prestiti che eroga alle banche. “Ma servono diverse condizioni che al momento non ci sono”.
Infine, Draghi ha risposto alle accuse di “ricatto” lanciate dal Paese ellenico. “Attualmente – ha detto il numero uno della Banca centrale europea – la Bce ha un’esposizione da 140 miliardi di euro verso la Grecia, raddoppiata rispetto ai livelli di dicembre. Equivale al 65% del Pil greco, che è il livello più elevato dell’area. Che genere di ricatto sarebbe?”.
 

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