Catania - Aci Trezza, sei anni per attivare fotovoltaico in una scuola - QdS

Catania – Aci Trezza, sei anni per attivare fotovoltaico in una scuola

Desiree Miranda

Catania – Aci Trezza, sei anni per attivare fotovoltaico in una scuola

venerdì 27 Marzo 2015

Il sindaco Drago annuncia la volontà di rimettere in funzione l’impianto completato nel 2009. L'inutilizzo per un eccesso di soli 4 chilowatt, oggi la riunione tecnica decisiva

ACICASTELLO – “Sarà riattivato a breve l’impianto fotovoltaico della scuola di via Dusmet ad Aci Trezza”. Così il primo cittadino del comune di Acicastello, Filippo Drago annuncia la volontà di rimettere in funzione l’impianto. Si tratta di un’opera avviata nel 2006 e completata nel 2009 ma che non è mai entrata davvero in funzione se non per un brevissimo periodo, perché l’impianto non rispetta perfettamente la legge. Esso infatti, supera di 4 chilowatt il tetto massimo imposto dalla legge perché non si venga considerati soggetti produttori di energia elettrica. “Si tratta di un impianto di potenza pari a 24 kw collaudato solamente nel 2014 a seguito di una serie di problematiche nel frattempo insorte – comunica alla cittadinanza Filippo Drago attraverso la sua pagina ufficiale su facebook -.
 
Nel contempo, però, gli uffici comunali avevano già nel 2009 provveduto all’attivazione dell’impianto stesso, attraverso la pratica di connessione con la rete elettrica nazionale di distribuzione ed il conseguente espletamento delle particolari e difficili procedure per la presentazione della denuncia di messa in esercizio di officina di produzione elettrica da inviare all’ufficio tecnico della finanza presso la Direzione generale delle dogane e imposte dirette del ministero dell’Economia e delle Finanze. Nell’immediata impossibilità di assicurare gli adempimenti previsti dalla legge, i nostri uffici nello stesso periodo hanno deciso di interrompere l’attività, chiedendo inoltre il passaggio di cessione della potenza prodotta da totale a parziale”.
L’impianto dunque non è attivo da anni e adesso si sta cercando una soluzione definitiva perché lo si possa fare funzionare.
“Proprio domani (oggi per chi legge ndr) si terrà una riunione con l’ufficio tecnico erariale e i tecnici dell’Enel per capire quale strada dobbiamo prendere per fare funzionare l’impianto”, afferma l’assessore ai lavori pubblici Salvo Danubio.
“Finalmente abbiamo una svolta in questa vicenda e dopo la riunione con i nostri tecnici di fiducia dobbiamo decidere se essere soggetti sostituti d’imposta e quindi produttori di energia con tutte le relative problematiche che ne deriverebbero, a partire dalla mancanza del personale formato per la gestione delle procedure complesse, oppure depotenziare l’impianto a 20 chilowatt ed evitare di complicare le procedure”, dichiara Filippo Drago.
Dopo anni di inutilizzo per un eccesso di soli 4 chilowatt, dettaglio a quanto pare non posto all’attenzione dai vecchi amministratori che hanno avviato la procedura, devono essere cambiate le carte in tavola per potere attivare l’impianto. Alla problematica dell’impianto esistente ma inutilizzato, la scuola Rimini di Aci Trezza deve contare anche un altro problema.
Nel tempo il tetto ha iniziato ad avere infiltrazioni di acqua che hanno reso inagibile anche il secondo piano dell’edificio. In questo modo, quella che doveva essere una scuola all’avanguardia con tanto di pannelli fotovoltaici per la sua autosufficienza energetica, è invece usata poco e male. “Il problema delle infiltrazioni non è legato alla presenza dei pannelli e presto risolveremo tutto”, afferma Danubio.
“Purtroppo per un surplus minimo di potenza non possiamo utilizzare i pannelli fotovoltaici, ma a partire dalla riunione con i tecnici vedremo quale strada è la più conveniente. Dopo ci vorranno i tempi tecnici per l’avvio della procedura mentre, non appena saranno reperite le somme utili per la manutenzione straordinaria del tetto, si procederà alla redazione ed approvazione del progetto ed infine si provvederà all’aggiudicazione del relativo appalto, per un importo stimato in circa 100.000 euro”, conclude il primo cittadino Drago.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017