A Caltanissetta per costruire una Proposta Civica con i cittadini - QdS

A Caltanissetta per costruire una Proposta Civica con i cittadini

redazione

A Caltanissetta per costruire una Proposta Civica con i cittadini

mercoledì 08 Aprile 2015

Appuntamento il 21 aprile. Informazioni su http://www.anci.sicilia.it/assemblea-21-aprile-2015

“L’incontro di martedì 21 aprile a Caltanissetta, promosso dall’AnciSicilia, ma aperto al contributo di associazioni, organizzazioni, movimenti e semplici cittadini, nasce dall’esigenza di trovare le risposte in questa difficilissima fase storica nella quale i cittadini avanzano agli amministratori locali richieste sempre più pressanti, che non sono più limitate ai servizi ed alle funzioni tradizionalmente di competenza dei comuni ma, in assenza di risposte da parte delle altre Istituzioni, investono  ogni ambito della vita pubblica”. Lo ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di AnciSicilia annunciando l’Assemblea prevista per  il 21 aprile a Caltanissetta presso il Teatro Regina  Margherita.
“Gli amministratori locali – ha aggiunto Orlando – sono tenuti a far fronte alle richieste dei cittadini adoperandosi con il supporto di tutti ed è in base a tale presupposto e su questi e altri temi che stiamo costruendo una Proposta Civica che sarà assolutamente decisiva per la vita dei nostri Comuni e per la vita dei nostri territori. Ci fornirà tutti gli elementi per valutare le iniziative da intraprendere a tutela e per conto dei nostri concittadini, anche alla luce di una bozza di documento aperto che contiene alcune delle criticità sulle quali è necessario costruire proposte precise in materia di gestione integrata dei rifiuti e del sistema idrico, di Liberi Consorzi e Città metropolitane, di federalismo fiscale, di prestazioni sociosanitarie evidenziando che non c’è più tempo da perdere e che le riforme, sempre annunciate e mai realizzate, sono assolutamente improrogabili”.
“I nostri Comuni – ha concluso il presidente di AnciSicilia – sono paralizzati da uno stato di ‘Calamità istituzionale’ e da una crisi che non è più soltanto finanziaria e ci impedisce di svolgere adeguatamente il mandato ricevuto dai nostri elettori, costringendoci a negare loro anche i servizi essenziali.
L’incontro di Caltanissetta rappresenterà la prosecuzione di un percorso che i Comuni hanno da tempo avviato con la società civile a tutela dei nostri territori.
L’Assemblea prevista a Caltanissetta per il 21 aprile nasce dalla consapevolezza, più volte manifestata dai sindaci dell’Isola in svariate Assemblee provinciali e regionali, che da troppo tempo l’attività legislativa e di governo in ambito regionale è incapace di rispondere alle tante aspettative di disciplina in settori strategici per la vita delle Comunità e ai numerosi e pomposi annunci del Governo regionale di riforma nei diversi settori ha fatto seguito solamente una prolungata inerzia ed una confusione istituzionale.
Si è assistito all’approvazione di numerose “leggi manifesto” che anziché regolare puntualmente una determinata materia si sono limitate a un’espressione della generica volontà di riconoscere diritti o di dettare norme (secondo uno schema ricorrente che vede l’approvazione di una norma che prevede di “voler fare” ma che nei fatti rinvia il “fare” ad una successiva norma, senza alcuna attenzione alla concreta possibilità di attuazione).
Sono esempi chiari di ciò la Legge regionale 9 gennaio 2013, n. 2 “Norme transitorie per la regolazione del servizio idrico integrato” e la Legge regionale 27 marzo 2013, n. 7 “Norme transitorie per l’istituzione dei Liberi Consorzi comunali”.
Per quanto riguarda la gestione integrata dei rifiuti una legge c’è, ma nonostante continue correzioni e ipotesi di modifica, la Legge regionale 9/2010, a distanza di cinque anni, non è stata ancora attuata. Intanto si vive in un’emergenza continua e si gestisce il sistema in una situazione oggettiva di sottosviluppo che favorisce interessi di pochi ed è sempre a limite del rispetto della normativa nazionale ed europea in materia di rispetto dell’ambiente. In questo delicatissimo settore si registra una vera e propria “istituzionalizzazione” dell’emergenza.
Anche sul tema precari regna l’incertezza: nonostante l’impegno da parte della Regione di affrontare tale situazione in maniera organica sotto un profilo finanziario e normativo al fine di elaborare una proposta complessiva e concordata con i principali protagonisti (Enti locali e sindacati), il tavolo istituzionale non è ancora stato nemmeno convocato, nonostante appaiano improponibili e privi di credibilità interventi tampone inseriti in leggi finanziarie nazionali e regionali di fine anno, come fin qui praticato tra ostacoli e difficoltà crescenti.
In tutto ciò, mentre i costi finanziari e sociali di questo continuo “tirare a campare” aumentano sempre più, le Prefetture dell’Isola sono divenute il luogo ordinario in cui affrontare i problemi che, stante il loro perdurare nel tempo, presentano sempre più profili emergenziali e di ordine pubblico.
L’apparato regionale burocratico e di governo, sottoposto a continui avvicendamenti nella titolarità dei ruoli, appare incapace di affrontare anche l’ordinaria amministrazione e i buoni propositi, gli accordi e le Intese (come l’applicazione della stessa legge) sono smentiti e successivamente riproposti a fasi alterne, il tutto con continui ritocchi e aggiustamenti.
 

 
Questione Mezzogiorno. Le richieste di Anci nazionale al Governo Renzi
 
“Esprimiamo soddisfazione per il fatto che Fassino, così come denunciamo da oltre un anno, abbia espresso una  posizione più incisiva contro i tagli del Governo Renzi, che si pongono in pesante aggravata continuità con i precedenti Governi, a tutto discapito dei comuni e dei servizi resi ai cittadini”. Lo ha detto il presidente dell’AnciSicilia Leoluca Orlando, che assieme ad altri sindaci siciliani ha sottoscritto la lettera inviata dal presidente dell’Anci al Governo nazionale, denunciando le svariate criticità tra cui l’ormai completa estraneità nazionale dal Fondo di solidarietà per i comuni e l’ assurda normativa dell’Imu sui terreni agricoli.
“Ci teniamo però a sottolineare – ha aggiunto Orlando – che lo sforzo richiesto ai Comuni negli ultimi sei anni, superiore a quello degli altri livelli istituzionali, non ha prodotto conseguenze omogenee sul territorio nazionale, facendo riemergere con più forza il problema del Mezzogiorno. Nei Comuni del Sud la maggiore dipendenza dai trasferimenti nazionali, unitamente alla minore capacità fiscale, fanno sì che la progressiva riduzione del Fondo di solidarietà nazionale acuisca gli effetti del divario strutturale tra Nord e Sud”.
“Si pone oggi – ha aggiunto – il problema di rivedere l’attuazione del federalismo fiscale (o come nel caso della Sicilia, di avviarne l’attuazione) tenendo conto dell’effettivo fabbisogno standard e della necessità che si realizzino meccanismi perequativi. In mancanza di ciò si rischia di penalizzare ancora di più la qualità dei servizi offerti ai cittadini che vivono nei comuni del Mezzogiorno con i conseguenti rischi per la tenuta sociale”.
“Tali criticità – ha concluso Orlando – sono aggravate dalla scelta del Governo di distrarre le risorse del Pac (Piano di azione e coesione) rispetto alle finalità di sostegno delle stesse e dall’ imposizione della pur necessaria armonizzazione dei bilanci, senza però alcun riguardo e riferimento alle sperequazioni prodotte in danno delle realtà meno sviluppate per effetto del  minor tasso di riscossione fiscale”.

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