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Catania – Vampolieri, una collina a rischio e nessun piano per la sicurezza

Umberto Triolo

Catania – Vampolieri, una collina a rischio e nessun piano per la sicurezza

martedì 27 Ottobre 2009

Nel territorio che si divide tra Acicatena e Acicastello, fognature a cielo aperto e case sui torrenti. Nicotra: “Ci vogliono i tecnici”. Drago: “Una commissione di studio”

ACICASTELLO (CT) – Sono tornati ad accendersi i riflettori sulla collina di Vampolieri, un territorio ricadente nei Comuni di Acicastello e Acicatena al centro dell’attenzione, in passato, per i cedimenti e le costruzioni che, nonostante tutto, avanzavano. Non sono, poi, mancati gli allarmi per i residenti causati da alcune crepe e crolli avvenuti in autunno e inverno. Se da un lato c’è chi ha dovuto lasciare la casa per qualche intervento di riparazione, dall’altro, anche di recente, è stata interrotta la circolazione su un tratto di via Vampolieri proprio per ragioni di sicurezza.
Il rallentamento alle costruzioni ha fatto spazio alla regimentazione dei torrenti con altro cemento (ma di alberi piantati nelle zone ancora “vergini” nemmeno l’ombra); lavori tutti eseguiti giusto pochi anni addietro (molti ricorderanno la chiusura di un pezzo della strada statale 114 ad Acicastello). Di fatto, comunque, la discussione sul dissesto idrogeologico non sembrava essersi arrestata e, infatti, la natura è tornata a farsi sentire.
“La politica può fare la sua parte fino ad un certo punto. Abbiamo bisogno – ha dichiarato il sindaco di Acicatena, Raffaele Giuseppe Nicotra – dei tecnici perché, in questo momento, sembra che questo sindaco, questo deputato, voglia togliere qualche diritto ai proprietari dei terreni. Non è così. Il problema è di altra natura; all’epoca, forse, si è stati troppo superficiali non guardando e non essendo lungimiranti, non facendo i servizi che servivano anche per chi ha costruito all’epoca nella collina. Stiamo parlando non solo di regimentazione delle acque bianche ma anche delle acque nere. Perché è un altro grosso problema. Ho situazioni che sembriamo da terzo mondo, dove le fognature sono quasi a cielo aperto. […] Ci sono anche alcune costruzioni fatte sopra i torrenti, cioè sono delle cose veramente assurde. […] Sono cose che ci devono fare riflettere”.
“Arrivare a delle soluzioni che possano salvaguardare le persone che ci abitano sia su che giù. Perché non vorrei che la collina (di Vampolieri) da Acicatena diventasse tutta di Acicastello”. È questo un passaggio delle dichiarazioni rilasciate al termine di una conferenza stampa dal primo cittadino di Acicatena. Una affermazione “agrodolce” che non nasconde le difficoltà e le preoccupazioni per l’area.
 
Per il sindaco di Acicastello, Filippo Drago, “è necessario predisporre al più presto un piano di previsione per la salvaguardia del territorio impostando un’apposita commissione di studio. Sui vincoli idrogeologici non può esserci territorialità ed è ovvio che non possono concorrere alla realizzazione degli interventi necessari solo i Comuni di Acicastello e Acicatena. Credo sia opportuno che tutti gli Enti preposti contribuiscano in maniera fattiva alla realizzazione del Piano di prevenzione, creando i presupposti e poi realizzando le opere necessarie affinché la collina di Vampolieri non subisca la stessa sorte di Giampilieri”.
 

 
Progetto approvato. Via libera al collettore di salvaguardia
 
ACICASTELLO (CT) – Dopo l’ultimatum lanciato alcuni mesi addietro, la segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente ha approvato il progetto del collettore di salvaguardia per la Riviera dei Ciclopi, realizzato dall’Ato 2 Catania acque. L’opera, che interessa oltre al Comune di Acicastello, Acireale, Acicatena e Catania, dovrebbe liberare dagli scarichi fognari il mare della costa in questione rientrante in un’area marina protetta. Stralciata la parte riguardante Ficarazzi e la zona dell’ospedale Cannizzaro; per questi, infatti, è stato previsto un futuro allaccio ad una ulteriore tubatura. Un’altra novità riguarda il numero degli impianti di sollevamento che da 16 passa a 7 (due dei quali già in funzione). La durata dei lavori, allo stato attuale, è prevista in 3 anni per un totale spesa di 22 milioni di euro; l’inizio, attualmente presunto, è per il prossimo mese di giugno. Il progetto adesso dovrà passare al Comitato tecnico regionale per la tutela ambientale che esprimerà un parere, necessario, per la valutazione d’incidenza e di impatto ambientale.

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