Classe dirigente e Risorgimento Sicilia - QdS

Classe dirigente e Risorgimento Sicilia

Carlo Alberto Tregua

Classe dirigente e Risorgimento Sicilia

giovedì 16 Aprile 2015
La Campagna etica Risorgimento Sicilia, che il QdS ha lanciato in dicembre 2013, avente l’obiettivo di riunire la Classe dirigente siciliana (500 mila cittadini), comincia a produrre i suo effetti, maturando adesioni da pezzi importanti che la compongono.
Imprenditori, professionisti, sindacalisti, responsabili di associazioni di consumatori e ambientaliste, Club service members ed altri, cominciano a capire che solo tutti insieme possono costituire una forza che deve scardinare la corruzione estesa nelle Istituzioni regionali e locali, conseguente anche di una inefficienza diffusa, dovuta alla irresponsabilità di vertici politici e dirigenti.
Nella Regione e nei Comuni, non vi sono ai vertici soggetti che lì si trovano perché meritevoli, cioé i più bravi e i più onesti politici e burocrati, salvo eccezioni che pur sempre esistono.
Sono mancati ordine e metodo nell’organizzazione e nelle assunzioni di responsabilità, con la conseguenza che tutto va alla sans façons, non rispettando per niente i principi generali previsti nella Costituzione secondo cui va assicurato il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione (art. 97).

Neanche è osservato l’altro fondamentale principio secondo cui  i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche, hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore… (art. 54). Vorremmo sapere se gli attuali dirigenti regionali e locali ritengono di esercitare le loro funzioni, si ripete, con disciplina e onore. A giudicare dai risultati catastrofici, la risposta è decisamente negativa.
Se la responsabilità di tale situazione è dei vertici istituzionali e burocratici di Regione ed Enti locali, non si può negare che una responsabilità oggettiva ce l’abbia la Classe dirigente siciliana, la quale, almeno fino ad oggi, si è occupata dei propri affari e non di intervenire nel settore pubblico, come se lo sfascio di Istituzioni e burocrazia non la riguardasse.
Ecco perchè la Campagna etica Risorgimento Sicilia ha chiamato a raccolta i vertici delle organizzazioni che rappresentano la Classe dirigente: per indicare un’azione comune da svolgersi nel precipuo interesse generale.
 

È perfettamente inutile che i rappresentanti regionali di sindacati, imprenditori, professionisti ed altri, presentino richieste e documenti alla Regione e ai Comuni, se a questi atti di mera indicazione non seguano forti pressioni che rimettano in ordine il sistema Sicilia, ormai allo sbando.
È impossibile accettare che la nostra Isola, ricchissima di tesori di ogni genere, più volte enumerati su queste colonne, si trovi agli ultimi posti fra le 271 regioni europee, quasi che essa si trovasse in Africa e non in Europa.
Il nostro invito non equivale al detto secondo il quale il cane abbaia alla luna, ma è un’iniziativa concreta che intende convogliare la massa d’urto della Classe dirigente siciliana, mediante il QdS, per spingere Regione e Comuni a dotarsi di Piani aziendali efficienti, con i quali utilizzare fino all’ultimo centesimo le risorse solo per produrre servizi efficienti. Con essi si deve puntare ai due indicatori incontrovertibili: Pil e occupazione. 

Abbiamo voluto dedicare questo editoriale della collana Etica & Valori alla prima di tutte le questioni: l’obbligo morale di chi ha maggiori responsabilità civili ad intervenire nella Cosa pubblica, anche seguendo il monito di Papa Francesco:“Cittadini immischiatevi, partecipate, controllate”.
Ora l’iniziativa, che sta camminando, va potenziata, anche in vista delle probabili elezioni regionali di ottobre, se Governo e Assemblea non saranno in condizione di approvare il bilancio entro il trenta di aprile.
La questione etica non è religiosa ma laica, perché i valori morali di tutti i tempi precedono e sono distinti dai valori religiosi che appartengono solo a chi pratica le religioni. I valori morali di tutti i tempi sono indicatori per tutti i cittadini, nessuno escluso, in base ai quali vi deve essere equità in una Comunità, per cui non vi sono cittadini di serie B, ma ognuno deve ricevere esclusivamente in base alla sua capacità di meritare.
Niente raccomandazioni, dunque, niente favori. Si riceve per quello che si sa fare bene.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017