Prevenzione dei sinistri obiettivo prioritario - QdS

Prevenzione dei sinistri obiettivo prioritario

Luca Insalaco

Prevenzione dei sinistri obiettivo prioritario

mercoledì 28 Ottobre 2009

Forum con Michele La Fortezza, 1° dirigente Polizia stradale Sicilia Occidentale

PALERMO – Comandante, quali sono gli obiettivi e quali i servizi all’utenza della Polizia stradale?
“Nel nostro lavoro la contravvenzione rappresenta l’extrema ratio. Gli obiettivi primari della Polizia Stradale sono la prevenzione e la riduzione dei tassi di incidentalità. Il nostro Paese, purtroppo, è ancora lontano dall’abbattimento del 50 per cento degli incidenti, obiettivo posto ai paesi membri dall’Unione europea nel 2000. La Sicilia, in particolare, non riesce a ridurre questa percentuale. Ciò avviene causa dell’incapacità di rispettare le regole da parte degli utenti della strada e di comprendere che la strada è lo strumento, mentre l’uomo è l’attore. Va anche detto che molti pensano che gli incidenti possano capitare sempre e solo agli altri. Non serve neppure molto introdurre nuove norme se poi queste non vengono osservate e se i cittadini non si rendono conto della necessità di quelle norme. Il 94 per cento degli incidenti, infatti, è riconducibile ai comportamenti scorretti o non attenti del conducente. Specie nelle regioni del Sud, poi, certi comportamenti rappresentano l’ordinario. Penso per esempio al mancato utilizzo del casco o delle cinture di sicurezza, all’uso del telefonino o alla guida spregiudicata.
In generale, si attribuisce poca valenza alle regole, la cui inosservanza ha come effetto quella caduta di attenzione che si rivela poi la causa principale di molti sinistri. Oggi, inoltre, la circolazione in autostrada è diversa rispetto a quella di vent’anni fa. Sono aumentati i volumi di traffico, i veicoli sono più potenti, sono mutate anche le condizioni atmosferiche. L’anno scorso, solo per fare un esempio, la A19, è rimasta bloccata per due giorni a causa delle nevicate”.
Non si può certo dire però la qualità delle strade, soprattutto siciliane, sia elevata…
“La rete viaria siciliana non è di qualità eccelsa anche se le strade statali non differiscono molto da quelle presenti in altri territori. Il problema, piuttosto, è rappresentato delle carenze infrastrutturali, ovvero dalla mancanza di vie di comunicazione più veloci. Detto questo, resta la necessità che ogni automobilista adegui il proprio comportamento alle condizioni della strada.
Per ciò che ci riguarda, laddove le pattuglie ravvisano dei tratti autostradali che presentano delle insidie, provvedono a segnalarlo all’ente proprietario della strada. Tralasciando la Sicilia, va detto che il sistema autostradale italiano, non è secondo a nessuno. Ci sono piuttosto alcune differenze con gli altri Paesi che vanno rintracciate nel tipo di tracciato e nella quantità di traffico. Il nostro è un Paese olograficamente molto difficile: le nostre autostrade attraversano le montagne in lungo e largo. Abbiamo, inoltre, dei volumi di traffico nettamente superiore a quello di tutti gli altri stati europei, che dispongono di una maggiore quantità di strade e hanno anche più alternative per i trasporti. Da noi, invece, tutto si riversa sui 6mila tormentati chilometri di strada”.
Quanti incidenti si sono verificati nell’ultimo anno in Sicilia e quali sono le principali cause di morte?
“I dati relativi alla Sicilia rivelano una percentuale di incidenti superiore a quella delle altre regioni. Se la tendenza nazionale vede una riduzione di incidenti del 7 per cento, nell’Isola invece gli incidenti sono in aumento e non solo all’interno dei centri urbani, dove pure si concentra il 75 per cento degli incidenti. Nei primi nove mesi dell’anno sono stati rilevati 900 incidenti, contro gli 827 del 2008. Dal mese di gennaio a luglio, sulle autostrade si sono verificati 19 incidenti mortali in cui sono morte 22 persone. Nella maggior parte dei casi si tratta di incidenti autonomi, determinati dalla velocità eccessiva, dai sorpassi azzardati o dalla scarsa attenzione alla guida.
Quest’evidenza contrasta con la diffusa tendenza all’autoassoluzione, propria dei conducenti, secondo la quale gli incidenti vanno sempre imputati alle cattive condizioni della strada. Sono i comportamenti individuali, invece, che devono essere adeguati alla strada”.
 

 
Pattugliamenti e sanzioni in aumento nel 2009 per contrastare il consumo di alcol e droghe

In che modo contrastate l’abuso di sostanze stupefacenti e di alcool?
“Si tratta di un fenomeno che cerchiamo di contrastare con forza. I nostri servizi si concentrano soprattutto nelle notti dei fine settimana, anche se i controlli sull’uso di tali sostanze viene svolto nell’arco di tutta la giornata. Questo perché non si muore di alcool solo il sabato e la domenica, ma anche nei giorni feriali. Non sono rari i casi in cui, nei controlli operati a seguito di incidenti stradali, abbiano riscontrato dei tassi alcolemici elevati anche in orario lavorativo”.
Quanti sono stati i controlli in tale direzione dall’inizio dell’anno?
“Nel 2009 abbiamo decuplicato i controlli rispetto allo scorso anno. Le persone controllate dall’inizio dell’anno sono già 48mila – 9mila soltanto nei fine settimana – mentre le infrazioni per uso di alcol sono state 278. In Sicilia e in genere nel Mezzogiorno l’abitudine a bere è comunque nettamente inferiore rispetto al resto del Paese: la percentuale regionale di positivi è infatti del 2 per cento contro la media nazionale del 6. Si può quindi dire che al Sud c’è una propensione allo “sballo” inferiore rispetto alle regioni settentrionali. Un dato, questo, che ci conforta ma che comunque non ci fa abbassare la guardia”.
Di quanti uomini dispone il compartimento che dirige?
“In totale il compartimento conta su circa 400 unità”.
Ritiene siano sufficienti?
“Avendo a disposizione più risorse, si potrebbe certamente fare di più, ma dobbiamo fare il massimo con quello che abbiamo a disposizione. È necessario, tuttavia, fare delle scelte. La Polizia Stradale, per sua vocazione istituzionale, concentra la propria attività prevalentemente sulle autostrade e poi sulla viabilità di lunga percorrenza, sulle strade statali più importanti”.

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