Fotovoltaico: buon risparmio quando l’utilizzo è corretto - QdS

Fotovoltaico: buon risparmio quando l’utilizzo è corretto

Bartolomeo Buscema

Fotovoltaico: buon risparmio quando l’utilizzo è corretto

giovedì 28 Maggio 2015

Installare un impianto dimesionato consente di ridurre i consumi nelle bollette di gas ed elettricità. Necessario utilizzare elettricità durante le ore di maggiore insolazione

CATANIA – Installare un impianto fotovoltaico sul tetto della propria casa è ancora oggi conveniente, grazie alle detrazioni fiscali e al calo dei prezzi dei pannelli fotovoltaici e degli inverter. Bisogna, però, subito dire che la convenienza economica è legata all’installazione di un impianto correttamente dimensionato che tenga conto dei consumi dell’utente. In sintesi, si tratta di scegliere la corretta potenza di picco dell’impianto fotovoltaico.
Quando c’era il conto energia, tutta la produzione di energia elettrica dell’impianto fotovoltaico era incentivata, anche se con tariffe diverse secondo la taglia.
Per un’abitazione monofamiliare molti utenti installavano un impianto da 3 kWp in modalità di scambio sul posto.
Ora non è più così, conviene dimensionare l’impianto sulla base dei consumi effettivi evitando di produrre più energia elettrica rispetto a quella consumata. Ciò perché l’eccedenza di energia elettrica prodotta immessa in rete ,oggi,è scarsamente retribuita e tassata secondo la propria aliquota fiscale. Ad esempio, una famiglia di quattro persone che vive in Sicilia e che consuma 4.000 kWh/anno, dovrebbe optare per un impianto da 2,5 kWp e non 3 kWp come si faceva quando c’era il conto energia. Oltre ciò, è molto conveniente massimizzare la quota di autoconsumo, cioè utilizzare direttamente, senza farla passare per la rete pubblica, la maggior parte dell’energia elettrica prodotta dall’impianto. Ma per utilizzare in modo ottimale l’energia elettrica autoprodotta è necessario consumare l’elettricità durante le ore di maggiore insolazione, cioè quando l’impianto fotovoltaico produce più.
Per fare ciò basta dotarsi di piccoli sistemi domotici che accendono gli elettrodomestici che consumano molto (lavastoviglie e lavatrici) quando c’è più sole. In quei casi in cui ci sono le condizioni  è anche conveniente abbinare un impianto fotovoltaico con pompe di calore elettriche che riscaldano e raffrescano gli ambienti. Ciò sposterebbe, durante la stagione di riscaldamenti, i consumi dalla bolletta del gas (che in Sicilia è più salata rispetto ad altre Regioni) a quella elettrica che, in realtà, non è pagata da chi si auto produce l’elettricità.
Ricordiamo che per l’energia elettrica prodotta in proprio e usata direttamente non si pagano gli oneri di rete e di sistema, tasse e costi di dispacciamento che, oggi, costituiscono circa il 60% del prezzo del kWh che si compra dalla rete. Un’altra soluzione per utilizzare la maggior parte dell’energia fotovoltaica autoprodotta è quella di ricorrere alle batterie di accumulo che purtroppo, oggi, hanno ancora prezzi elevati, ma che molto probabilmente scenderanno notevolmente nei prossimi anni. Secondo uno studio recente, redatto dalla Deutsche Bank, si prevede che il costo aggiuntivo per dotare di un accumulo con batterie  un impianto fotovoltaico scenderà gradualmente  di un fattore  sette  nei prossimi cinque anni.

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