Regione siciliana, siti archeologici dimenticati - QdS

Regione siciliana, siti archeologici dimenticati

Isabella Di Bartolo

Regione siciliana, siti archeologici dimenticati

sabato 06 Giugno 2015

La L.r. 20/00 prevede l’istituzione di Parchi con autonomia finanziaria. Perimetrati 16, attivo solo Agrigento, l’unico che funziona. Pantalica, Selinunte, Segesta, Solunto annaspano dietro l’immobilismo della burocrazia

La Regione siciliana, dal 2000 prevede la costituzione di Parchi archeologici regionali in corrispondenza delle aree monumentali più significative quale elemento qualificante di un ampio paesaggio di contorno, caratterizzato a sua volta da proprie qualità ambientali.
La legge è chiara. Per evitare ingerenze della politica e per consentire una migliore gestione del patrimonio culturale pubblico, con una spesa razionale delle somme guadagnate, occorre che le aree archeologiche siano riconosciute e autonome.
Questo il fondamento della normativa n. 20 del 2000 della Regione siciliana che impone la nascita dei “Parchi archeologici regionali”. Fino ad oggi, però, l’unico ente costituito secondo la normativa è quello di Agrigento, altri 16 sono stati perimetrati ma ancora nessuno è stato attivato con grave danno per l’economia legato alla cultura.

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