Mattarella, trasparenza e interesse generale - QdS

Mattarella, trasparenza e interesse generale

Carlo Alberto Tregua

Mattarella, trasparenza e interesse generale

sabato 06 Giugno 2015

Lotta a inefficienze e disfunzioni

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con un messaggio di appena una cartella, trasmesso ai Prefetti in occasione della Festa della Repubblica, ha condensato in maniera impeccabile l’insieme delle condizioni perché nella Comunità italiana si diffonda il valore etico dell’Equità, mediante una serie di azioni e di comportamenti che elenchiamo di seguito.
Perseguire l’interesse generale e assicurare decisioni efficaci (…) per preservare la coesione sociale, per innalzare il ritmo di sviluppo e il livello di competitività, per alimentare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
E proprio la sfiducia nel ceto politico, che rappresenta le istituzioni, e in quello burocratico, che dovrebbe servire i cittadini, che ha portato metà degli elettori a non andare alle urne.
Il messaggio è chiaro e costituisce un forte monito a tanta gentaglia che indegnamente rappresenta il popolo dentro le istituzioni e governa la Malabestia.
Alle amministrazioni di ogni livello si impone il massimo impegno per offrire servizi più rispondenti ai bisogni di cittadini e imprese. (…) Più incisiva ed inclusiva deve essere la capacità di risposta dell’apparato pubblico.
 
La lotta alle inefficienze e alle disfunzioni va portata avanti con determinazione, attraverso interventi di innovazione organizzativa, gestionale e tecnologica che consentano di razionalizzare e semplificare l’azione pubblica.
Il monito presidenziale è inequivocabile e bolla senza mezzi termini l’incapacità dei dirigenti pubblici di immettere con rapidità l’efficienza dell’organizzazione e nella gestione dei servizi, anche attraverso il massiccio intervento di tecnologie. Il tutto con l’obiettivo di semplificare le procedure.
Inoltre, ricorda Mattarella, dall’accesso ai servizi si misura la qualità effettiva nonché la valorizzazione delle professionalità e le relative competenze.
Non c’è spazio per interpretazioni subdole o per comportamenti inadeguati da parte dei burocrati. Il Presidente li ha incollati al muro come gli insetti alle carte moschicide. Tutti quelli che tergiversano su questi comportamenti sono malfidati, perché vogliono continuare a succhiare il sangue dei cittadini senza rendere loro gli adeguati servizi.
 
Tenace ed inflessibile deve essere l’azione contro i comportamenti illeciti e le infiltrazioni delinquenziali dentro la sfera pubblica. Prevenire e sradicare ogni fenomeno corruttivo e di inquinamento è una sfida ineludibile. Anche questo è un messaggio chiarissimo e solo i finti sordi potranno non tenerne conto. Se lo faranno sarà perché vorranno ancora coprire nefandezze, reati e illeciti contro la Cosa pubblica e per ciò stesso contro i cittadini.
L’imparzialità e la buona amministrazione passano anche attraverso una maggiore trasparenza quale possibilità concreta per i cittadini di partecipare ai processi decisionali e di esercitare un controllo diffuso sull’esercizio delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse.
Questo ulteriore monito non può essere privo di conseguenze da parte dei destinatari, i quali continuano a tenere nascoste le informazioni che riguardano enti e dipartimenti perché hanno paura delle reazioni dei cittadini.    

La Trasparenza, ecco lo strumento principe per lottare la corruzione dilagante. Il controllo dei cittadini su azioni e attività delle pubbliche amministrazioni deve essere effettivo, appunto con la possibilità di trovare sul sito di ogni ente pubblico tutte le informazioni, nessuna esclusa, relative a quanto fa lo stesso ente.
I cittadini hanno anche il diritto, secondo Mattarella, di esercitare il controllo sull’utilizzo delle risorse, perché è proprio la via del denaro quella che tenta corrotti e corruttori, se nascosta anziché lampante.
Se la Sicilia è nelle condizioni in cui si trova, con meno quattordici punti del Pil in sette anni, la responsabilità, lo abbiamo scritto più volte, è del ceto politico, di quello burocratico e della Classe dirigente. Una situazione divenuta insostenibile quando nella nostra Isola si sono formati negli anni oltre 900 mila poveri.
Il monito presidenziale sia la stella polare del comportamento di giunte regionali e comunali, oltre che dei ministeri. Chi non lo osservasse o non lo mettesse in atto totalmente e prontamente, sarà indicato al pubblico ludibrio da parte dei cittadini con una severa condanna morale e politica.

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