Ars, piccoli gruppi verso la scomparsa - QdS

Ars, piccoli gruppi verso la scomparsa

Raffaella Pessina

Ars, piccoli gruppi verso la scomparsa

venerdì 12 Giugno 2015

Giovanni Ardizzone ha chiesto chiarimenti su denominazione e composizione. Sono considerati in bilico. Entro martedì decisione sul futuro

PALERMO – Rischiano di essere sciolti all’Ars i gruppi parlamentari che esistevano in deroga agli articoli del regolamento interno. In particolare si tratta di Mpa-Partito dei siciliani, Lista Musumeci verso Forza Italia e il Megafono-Lista Crocetta. I tre gruppi non avrebbero fornito una documentazione sufficiente per dimostrare di avere un’organizzazione a livello regionale, unico requisito che permetterebbe di ottenere la deroga e mantenere il gruppo anche in mancanza di almeno 5 deputati.
È emerso  ieri dopo la riunione del Consiglio di presidenza che ha concesso invece la deroga al gruppo parlamentare di Grande Sud-Pid Cantiere Popolare verso Forza Italia che ha prodotto, al contrario, una documentazione sufficiente.
Il Consiglio di presidenza dell’Ars si riunirà il prossimo martedì per decidere sulla sopravvivenza dei gruppi ‘minori’, anche in vista del rinnovo delle commissioni parlamentari entro il 30 giugno.
La riunione di ieri era stata fissata per le 11 ma è stata rinviata per attendere la conclusione dell’incontro del Collegio dei questori. Se i gruppi in “bilico” forniranno la giusta documentazione, si verrà a consolidare quel frazionamento delle forze politiche che renderà difficile la formazione delle commissioni legislative, che dovranno essere rinnovate entro la fine di questo mese. A tal proposito, il Presidente dell’Ars Ardizzone ha già fatto sapere di aver inviato una richiesta ai presidenti dei gruppi parlamentari per invitarli a chiarire la denominazione e la composizione dei gruppi e indicare i componenti delle commissioni.
Intanto i parlamentari sono ancora impegnati in campagna elettorale. Infatti questa domenica si svolgeranno i ballottaggi per eleggere i sindaci di Gela, città del Governatore Crocetta,  ed Augusta. Gela e Augusta ospitano poli peltrolchimici che dovevano essere sinonimo di ricchezza, ma che hanno segnato il territorio con le percentuali di tumore che sono tra le più alte d’Italia.
Storie di morti, malformazioni genetiche, sfruttamento e bonifiche mai fatte con le quali si dovranno confrontare i nuovi sindaci che verranno eletti.
Martedì prossimo invece riprenderanno i lavori dell’Assemblea regionale siciliana, che sarà impegnata nella discussione degli articoli del ddl taglia sindaci. Purtroppo i lavori procedono a rilento e il documento in questione ha avuto già un iter travagliato nelle commissioni di merito.
Tutto dipenderà dalla quantità di emendamenti che verranno presentati e da quanti verranno giudicati ammissibili. Nella scorsa seduta sono emerse dall’Aula posizioni contrastanti, anche all’interno della maggioranza, sui tagli dei componenti dei consigli e delle indennità. Critico sulla parte dei tagli alle indennità nei piccoli comuni il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e il parlamentare del Pd Franco Rinaldi, mentre sostengono il ddl i parlamentari del M5S.
Il capogruppo del M5S Salvatore Siragusa ha annunciato la presentazione in Aula di un emendamento che introduce il gettone unico giornaliero che sostituirebbe gli attuali gettoni di presenza dei consiglieri comunali ai diversi impegni istituzionali che possono concentrarsi in una giornata di lavoro.
Le vacanze estive sono vicine e i partiti non hanno ancora trovato la quadra a Palazzo dei Normanni per una maggioranza forte, in grado di legiferare in fretta, soprattutto per quanto riguarda le riforme che fanno parte del programma elettorale del Governatore, molte delle quali al giro di boa della legislatura, sono rimaste al palo.

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