Dramma immigrazione, l’Italia lasciata sola - QdS

Dramma immigrazione, l’Italia lasciata sola

Patrizia Penna

Dramma immigrazione, l’Italia lasciata sola

martedì 16 Giugno 2015

Il ministro dell’interno francese, Cazeneuve: “Non devono passare”

ROMA – Il 20 giugno si celebrerà la giornata internazionale del rifugiato. L’ennesima occasione per lanciare un appello alla solidarietà e alla cooperazione per fronteggiare l’esodo massiccio di immigrati che in queste settimane sta assumendo contorni drammatici.
Un appello che probabilmente resterà inascoltato dal momento che si sta delineando in maniera sempre più netta il fronte degli Stati membri che pensano che l’emergenza umanitaria sia un problema solo italiano.
Dopo il no alla relocation da parte di  Ungheria e Repubblica Ceca, nella giornata di ieri è emersa in maniera chiara la linea francese: il ministro dell’interno della Francia, Bernard Cazeneuve, ha detto chiaramente che è l’Italia che deve farsi carico di quei migranti che al momento sono bloccati alla frontiera francese ma che provengono dalla nostra penisola e che nel nostro Paese sono stati registrati.
A nulla, dunque, è valso il richiamo della portavoce Natasha Bertaud, portavoce del Commissario Ue all’Immigrazione (“Ricordiamo che tutti devono rispettare Schengen e le regole del sistema di asilo europeo”), così come a nulla è servito il “piano B” prospettato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, consistente nella creazione di corridoi umanitari temporanei per favorire il flusso migratorio e in interventi contro gli scafisti in Libia con la collaborazione dell’Egitto. 
Secondo Salvini, leader della Lega Nord, la questione più che “umanitaria” è politica e come tale va affrontata. Sulla questione degli immigrati Salvini si è detto "pronto a collaborare con chiunque, anche con il Pd, e spero che la batosta elettorale faccia scendere Renzi dal piedistallo dove si è auto-isolato”.
“L’Europa – ha continuato Salvini – ha sospeso Schengen, noi no. La Francia ha fatto bene a respingere gli immigrati, l’Italia dovrebbe controllare e presidiare i confini e allontanarli. Avessimo Cameron (il premier del Regno Unito, ndr) sarebbe molto meglio. Noi invece abbiamo Renzi, che ha vantato successi in Europa che non esistono e per questo siamo diventati gli zimbelli” di turno.
L’analisi di Sel si pone agli antipodi di quella del Carroccio. “Sull’immigrazione – ha detto il capogruppo di Sel a Montecitorio, Arturo Scotto -, l’Europa sta mostrando il suo volto peggiore, il volto del cinismo e dell’egoismo. Quella stessa Europa così pronta a versare lacrime difronte all’ennesimo naufragio non è in grado di prendere una decisione, e perde tempo a discutere sui numeri o peggio chiudendo le frontiere ai profughi. Non si governano così fenomeni complessi e mi dispiace che un grande paese come la Francia oggi stia tradendo gli ideali della Rivoluzione Francese: libertà, uguaglianza e fraternità”. “Ci aspettiamo dall’Ue una svolta – prosegue  Scotto – e il governo italiano, oltre a pensare a piani A o B, si assuma la responsabilità di riaprire una discussione in sede europea su come si governano i flussi e su come si costruisce un nuovo modello di accoglienza e di cooperazione con i paesi della sponda sud del mediterraneo. Quella che abbiamo di fronte è una delle maggiori sfide di questo secolo e la risposta non è all’altezza della sfida”.

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