Crocetta si difende: "Non sono signore delle tessere" - QdS

Crocetta si difende: “Non sono signore delle tessere”

Raffaella Pessina

Crocetta si difende: “Non sono signore delle tessere”

giovedì 18 Giugno 2015

Il presidente della Regione in polemica con il suo stesso partito. L’Aula a intervalli continui sul ddl costi politica Enti locali

PALERMO – Aula a balzelli ieri pomeriggio a Palazzo dei Normanni. In apertura di seduta infatti si è cominciato ad intervenire su argomenti fra i più disparati senza prendere in esame il ddl taglia sindaci, all’ordine del giorno. Conclusa la discussione generale nella scorsa seduta, quando tutto era pronto per il passaggio agli articoli, il deputato del Mpa Toti Lombardo ha proposto e ottenuto una nuova interruzione per consentire l’esame degli emendamenti “molti dei quali stravolgono gli articoli”.
Il presidente di turno Antonio Venturino ha accolto la richiesta, sospendendo la seduta per venti minuti, fino alle 17.05, “tenendo conto del poco tempo avuto per l’esame delle proposte di modifica”. Già poco prima la seduta era stata sospesa, in considerazione dell’assenza del governo e dei pochi parlamentari presenti.
La seduta dell’Ars è ripresa alle 17.20 e il vicepresidente Giuseppe Lupo ha dichiarato inammissibili una serie di emendamenti al testo. Approvato il passaggio agli articoli, Lupo ha aperto il dibattito sul primo.
Per il governo presente l’assessore alle Autonomie locali Ettore Leotta. Dopo l’intervento di Toti Lombardo ha ribattuto il presidente della commissione Affari Istituzionali Antonello Cracolici difendendo a spada tratta il documento approvato in commissione. Mentre scriviamo la seduta è ancora in corso.
Ieri pomeriggio si è anche tenuta la conferenza stampa del presidente Crocetta sulla situazione politica. Crocetta ha voluto sottolineare di essere l’unico rottamatore in Italia. “Sono un rottamatore ante litteram rispetto ad alcune posizioni di Renzi – ha detto ai giornalisti respingendo anche l’accusa di essere un ‘signore delle tessere’, neppure a Gela dove peraltro il candidato del Pd ha perso: “Non sono un notabile che ha un feudo e che riesce a trasferire i voti ad un altro candidato. Da quando faccio parte del Pd ho avuto cento tessere e quelle ho mantenuto. Non sono un signore del consenso”.
Sulla formazione ha criticato Roma che non fornisce le risorse necessarie. “Il governo non dà le risorse per la formazione. Inutile che si aizzino i lavoratori. Io voglio che si assumano i lavoratori degli enti che sono stati chiusi e il governo nazionale ci deve dare i fondi. Non riusciamo nemmeno a chiudere la manovra di assestamento di bilancio perchè non riceviamo quanto ci spetta da Roma”.
Ed ha aggiunto che “Lo Stato deve trovare una soluzione, io qui chiamo la sinistra a fare la sinistra. La Regione e i Comuni non hanno la capacità economica per assumere”.
Crocetta ha puntato il dito contro il governo Renzi: “I sottosegretari e i ministri del governo Renzi  – ha ribadito – tutto hanno fatto fuorchè aiutare questo governo regionale. Da un anno a questa parte non sento altro che parlare di processi di commissariamenti che sanno sempre di delegittimazione. Il mio governo è cattivo ma è quello che li ha fatti vincere, mentre loro che sono bravi non hanno vinto mai niente”.

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