Gestione dei rifiuti: serve una svolta per l’efficienza - QdS

Gestione dei rifiuti: serve una svolta per l’efficienza

Luca Mangogna

Gestione dei rifiuti: serve una svolta per l’efficienza

martedì 30 Giugno 2015

Convegno presso il complesso di Palazzo Steri, organizzato da Comune di Palermo, Rap e Anci Sicilia. Fondamentale investire nell’impiantistica seguendo l’esempio europeo

PALERMO – Il sistema integrato di gestione dei rifiuti in Sicilia è stato al centro di un convegno organizzato dal Comune di Palermo, Rap e Anci Sicilia, tenutosi nel complesso monumentale di Palazzo Steri. Centro del dibattito è stata la situazione di Palermo, dove si è ripartiti dal fallimento dell’Amia alla costituzione della Rap. Da un passato nebuloso a un presente che va a singhiozzo, l’auspicio è un futuro che possa essere preso a esempio per tutta la Sicilia e il Mezzogiorno, con una gestione virtuosa, sia dal punto di vista economico che da quello gestionale: questo è il manifesto programmatico indicato dal presidente dell’azienda, Sergio Marino.
I progetti ambiziosi di certo non mancano, a partire dall’avvio prossimo di un impianto per il trattamento biologico dei rifiuti organici. I problemi a Palermo però sono noti, e l’eredità del disastro Amia si riscontra anche nel parco mezzi, decisamente obsoleto e con una media di oltre 10 anni di vita per ogni singolo mezzo, che spesso restringe la disponibilità degli autocompattatori, lasciando le periferie in preda ai cumuli di rifiuti.
Per Filippo Brandolini, presidente nazionale di Federambiente, in Sicilia sul tema è fondamentale cambiare registro. “Occorre – ha spiegato – mettere in campo una mentalità industriale anche nel campo dei rifiuti e sarebbe importante fare un salto culturale. La gestione rifiuti non è solo raccogliere i cumuli e metterli in un buco, ma dietro c’è un percorso assai complesso. La differenziata non basta e anzi ha dei costi molto alti. Bisogna ragionare sull’elevata quantità di rifiuti conferiti nelle discariche: ci confrontiamo con paesi del nord Europa dove ormai questa fase è del tutto tramontata. Servono capacità finanziaria e di programmazione per chiudere il ciclo ed è assolutamente fondamentale investire sull’impiantistica. Perché il riciclo ha bisogno assolutamente di impianti particolari e ogni tipo di plastica, per esempio, necessita di un tipo di impianto diverso. La Sicilia risulta avere una capacità impiantistica anche superiore rispetto a quello del suo territorio, ma la funzionalità è nettamente al di sotto”.
Per il sindaco di Palermo Leoluca Orlando il problema è anche l’insipienza sul tema che alberga nei palazzi del governo regionale. “Noi come Anci Sicilia – ha detto Orlando – all’unanimità abbiamo messo in piazza le condizioni di calamità istituzionale dal punto di vista del tema delle province, del servizio idrico e di quello dei rifiuti. In queste condizioni come si può andare avanti? Io continuo a sostenere l’ipotesi di rifiuti zero, che magari sarà impossibile, ma più grandi sono gli obiettivi, più il percorso sarà virtuoso”.
Sulla stessa linea, riguardo il vuoto istituzionale, è stato l’intervento del padrone di casa, il rettore Roberto Lagalla. “Occorre conoscere – ha detto – una politica regionale dell’ambiente, dell’energia e quindi lo smaltimento dei rifiuti organici che devono tendere a una valorizzazione sia dal punto di vista ecologico che da quello finanziario”.
Ma non esiste una sola ricetta per la gestione del servizio rifiuti. Almeno questa è l’opinione dell’assessore comunale all’Ambiente Cesare Lapiana. “Oggi bisogna parlare di un sistema di gestione di rifiuti sostenibile – ha affermato – Tutti i metodi devono convivere fra loro, dalla discarica, alla differenziata, ai termovalorizzatori. Se si affronta il tema da un punto di vista assolutistico non si conclude nulla”.
 


Bernocchi (Anci): “Rifiuti visti come opportunità”
 
PALERMO – Sensibilizzare i Comuni siciliani sul nuovo sistema di gestione integrata dei rifiuti. È questo l’obiettivo portato avanti da Filippo Bernocchi, responsabile nazionale Anci rifiuti, illustrato nel corso del convegno di Palermo. “Quando siglo un accordo – ha spiegato – cerco di far capire alle amministrazioni la ricchezza che può derivare dai rifiuti. Negli ultimi 12 mesi ho girato in lungo e in largo la Sicilia e purtroppo manca la pianificazione, ma c’è grande volontà di ripartire. Il mondo di rifiuti dev’essere visto come un’opportunità. Se noi riuscissimo a raggiungere le quote di differenziata del Centro Nord, arriverebbero in Sicilia 75 mln di euro e in una Regione così asfittica economicamente, sarebbe una grande occasione per rivedere l’impiantistica. Bisogna pensare le città come grandi miniere urbane e smettere di parlare di raccolta differenziata. L’Ue ci parla di effettivo riciclo e la differenziata è solo un mezzo per arrivarci. Siamo vicini alla terza rivoluzione industriale: dal 2050 non parleremo più di green city, ma di circular city, che restituiranno il materiale usato. Le amministrazioni comunali – ha concluso – devono riprendere in mano questa materia”.

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