Ambiente e web, i Comuni non comunicano - QdS

Ambiente e web, i Comuni non comunicano

Rosario Battiato

Ambiente e web, i Comuni non comunicano

martedì 30 Giugno 2015

Presentato l’ultimo rapporto Ispra sull’utilizzo delle informazioni legate al settore nei siti dei principali Enti siciliani. Per le città isolane ultimi posti nelle classifiche nazionali: record negativo per Messina e Siracusa

PALERMO – Le amministrazioni siciliane non sono all’avanguardia nella comunicazione delle politiche ambientali. A incidere profondamente in quest’ambito sono certamente le infrastrutture digitali non ancora all’altezza e anche una certa difficoltà nella gestione e nella diffusione di informazioni, dati ambientali, modulistica per l’accesso ai servizi online e documentazione. Lo scrive l’Ispra nel rapporto “La comunicazione ambientale sui siti web dei comuni italiani”.
Gli open data si basano, almeno a livello nazionale, su diversi robusti mattoni legislativi. Il primo riguarda l’evoluzione del concetto di trasparenza che, in seguito all’emanazione del D.Lgs. 150/200914, è intesa come “accessibilità totale […] delle informazioni concernenti ogni aspetto dell’organizzazione”. Inoltre, nella società della conoscenza “i dati pubblici – riporta l’Ispra – diventano materia prima per l’elaborazione di ricerche, prodotti e servizi”. Anche l’Ue già nel 2003 aveva adottato  la Direttiva 2003/98/CE16, recepita in Italia con il D.Lgs 36/200617, attribuendo a ciascuna Amministrazione la possibilità di autorizzare il riutilizzo delle informazioni che vengono raccolte, prodotte e diffuse nell’ambito del perseguimento dei propri compiti istituzionali. Una conferma contenuta nel Codice dell’Amministrazione Digitale (D.Lgs. 235/201018), nel quale il legislatore ha recepito la dottrina dell’open data, chiedendo alle amministrazioni di aprire il proprio patrimonio informativo.
Per comprendere quanto queste indicazioni siano state recepite dalle amministrazioni locali l’Ispra ha utilizzato due indicatori: il sicaw26 (che considera 26 indicatori strumenti di Informazione e comunicazione ambientale sul web) e il sicaw26q che valuta qualitativamente l’informazione e la comunicazione ambientale web offerta. In entrambe le graduatorie i comuni isolani stanno messi abbastanza male. Per quanto riguarda il Sicaw26, apre la classifica Bologna con 24 punti, mentre la prima e unica siciliana tra le prime trenta è Ragusa con 19. Ancora più in basso troviamo Palermo (15), poi Catania e Siracusa (11), e quindi Messina (10) al  penultimo posto. Non possiamo dire che vada meglio nell’altra classifica (Sicaw26Q). Torino è la prima amministrazione nazionale (58),  ma per rintracciare la prima siciliana (Palermo, punteggio: 33) bisogna andare alla fine dei primi trenta. Ancora più in basso le altre (Ragusa 27, Catania 20). Chiude la classifica nazionale il comune di Siracusa con appena cinque punti.
Anche gli indicatori che misurano il grado di innovazione (inn8, Rss Feed, Contenuti multimediali, Canali radiotelevisivi web, Versione mobile, Social network, PEC, Accessibilità e Notizie SMS) piazzano le amministrazioni isolane sul fondo della classifica con Palermo, prima delle isolane, che non riesce a superare il trentesimo posto.
Un’analisi ancora più specifica è stata condotta su 23 amministrazioni. Tra queste c’è anche il comune di Palermo: “nell’homepage del sito – si legge nel paragrafo dedicato al capoluogo – è presente un link Open Data, che conduce ad un sito dedicato che presenta i dati classificati in base a 12 categorie, tra cui ‘Ambiente’, un box con gli ultimi dataset inseriti, un altro box con la ‘Classifica top ten’ rispetto al numero di download”. Il link “ApPalermo”, invece, “conduce ad una pagina che pubblicizza un concorso di idee, scaduto a metà aprile 2014, per incentivare lo sviluppo di applicazioni basate sull’utilizzo dei dati pubblici in formato aperto diffusi dal Comune attraverso il portale Open Data Palermo”.
 


L’ennesima sconfitta nel paragone con il Nord
 
PALERMO – Il quadro nazionale è assai variegato. Secondo quanto riportato dall’Ispra, che ha preso come riferimento la comunicazione dei dati relativa al rapporto Qualità dell’Ambiente Urbano, il 31% del campione ha pubblicato dati aperti sul sito istituzionale con differenze territoriali a favore delle amministrazioni comunali del nord-est. “Più del 45% dei siti comunali appartenenti a quest’area geografica presentano almeno una sezione del sito dedicata agli open data, mentre i siti delle aree geografiche sud, nord-ovest e isole seguono con un notevole distacco”.
La disomogeneità geografica nell’adozione di strumenti di comunicazione e informazione web è confermata dai dati che riguardano gli indicatori generici sugli open data visibili sul web: i comuni dell’area Nord-Est ottengono il punteggio medio più elevato (20), con una differenza di 7,17 punti rispetto al punteggio medio più basso, ottenuto dall’area Isole (12,83). Si segnala tuttavia una crescita, seppur modesta, del punteggio medio di tutte le macroaree geografiche, indice di un aumento generalizzato della presenza degli strumenti di informazione e comunicazione ambientale.

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