Fatte queste premesse, non potremmo che rilevare l’importanza che ha il riconoscimento del fenomeno ed il tempestivo intervento volto a ripristinare la situazione di equilibrio. A tal riguardo, Telefono azzurro ha diffuso qualche settimana fa le linee guida di intervento, rivolte tanto agli adulti quanto agli stessi ragazzi.
Iniziamo rivolgendoci proprio ai soggetti interessanti in primissima persona, ovvero le vittime di bullismo. Questa tipologia di bambini deve innanzitutto esporre il problema alla famiglia e agli insegnanti, magari con l’aiuto e l’appoggio di qualche compagno, senza provare la minima vergogna perché quel che accade non è affatto colpa della vittima. È assolutamente sconsigliato rispondere con la “stessa moneta” per non peggiorare la situazione. Inoltre, è assolutamente da evitare l’isolamento, poiché non risolve i problemi ma serve unicamente a escludere il bambino dal gruppo di coetanei.
Nei casi in cui si tratti di abusi sul web, si consiglia al bambino naturalmente di parlare con un adulto, di segnalare le azioni fastidiose ai moderatori o a chi gestisce il sistema, di bloccare o filtrare tutte le e-mail e la messaggistica immediata provenienti dal cyber-bullo. Infine, si consiglia alla vittima di evitare la visita dei forum e delle chat in cui hanno avuto luogo gli attacchi.
Anche gli amici vicini alla vittima possono intervenire in caso di bullismo. Ecco come fare: il bambino deve rifiutarsi di partecipare, deve chiedere sempre aiuto a un adulto, deve cercar di far capire al bullo che sta sbagliando e mai dimostrarsi indifferenti di fronte alla vicenda. Inoltre, non meno importante è sostenere la vittima e dissuadere i propri compagni dall’adozione di comportamenti da bullo.
Passiamo adesso alle linee guida rivolte ai genitori della vittima. Innanzitutto, l’adulto deve riconoscere l’esistenza del problema. Molteplici sono i campanelli d’allarme da non sottovalutare: dai vestiti stracciati o sgualciti, libri o oggetti rovinati ai lividi o ferite per i quali non riesce a fornire una spiegazione; dagli improvvisi malesseri fisici precedenti all’imminente frequenza dei luoghi di aggregazione (scuola o palestra), improvviso calo nel rendimento scolastico, difficoltà del sonno, inconsueti sbalzi di umore, irritazione o scoppi d’ira al distacco completo o al contrario la consultazione ossessiva dei propri profili sui social network.
Dopo aver accertato l’esistenza del problema è necessario che il genitore intervenga con mezzi mirati. Sarà compito del genitore ascoltare il proprio figlio senza minimizzare il problema e giudicare quello che ha fatto o non ha fatto, anzi al contrario cercare di trovare insieme un modo per risolvere la situazione. Nei casi estremamente delicati sarebbe opportuno che il genitore si confrontasse anche con gli insegnanti al fine di trovare la soluzione più efficace, in caso di necessità è sempre disponibile il numero di Telefono azzurro. Non meno importante è educare il proprio figlio all’accettazione, all’ascolto e al rispetto per l’altro. Infine, è compito del genitore stimolare il bambino al fine di trovare attività nuove e gratificanti, anche al di fuori della scuola, che possano aumentare la sua autostima.