Ars, incardinato ddl su rendiconto 2014 - QdS

Ars, incardinato ddl su rendiconto 2014

Raffaella Pessina

Ars, incardinato ddl su rendiconto 2014

venerdì 31 Luglio 2015

Graffeo, pres. Corte dei Conti: “L’indebitamento della Regione sfiora gli 8 mld”. Intervenire sulle criticità rilevate dalla magistratura contabile

PALERMO – Seduta breve, di circa un’ora per l’Assemblea regionale ieri pomeriggio. Dopo aver approvato la legge sui Liberi Consorzi, infatti, il Parlamento siciliano ha incardinato il disegno di legge sul rendiconto dell’esercizio finanziario per il 2014. Il termine per gli emendamenti è fissato lunedì prossimo alle 12. La seduta è stata rinviata a martedì 4 agosto alle 16 con il ddl sulle acque pubbliche. Il Presidente Ardizzone ha affermato che il rendiconto “sarà approvato da qui a qualche giorno”. Ieri mattina, intanto, si è svolta l’audizione dei magistrati della sezione riunita della Corte dei Conti in commissione bilancio alla vigilia dell’esame del rendiconto consuntivo dell’ esercizio finanziario 2014, che l’Ars si appresta a modificare in base alle osservazioni rilevate nel corso del giudizio di parifica. Ardizzone ha aggiunto che “C’è oggi un deficit strutturale, dobbiamo sanarlo attraverso riforme che questa regione deve avere il coraggio di mettere in atto. Ma per far questo occorre  avere certezza di risorse. Per questo è urgente colmare il punto di debole della nostra legislazione: le norme di attuazione dello Statuto siciliano. Abbiamo risorse che derivano da tributi e che dovrebbero restare sul territorio regionale, ma non è cosi”. Presente all’audizione l’assessore regionale all’Economia Alessandro Baccei, che ha affermato di non sapere se si farà “un vero e proprio Piano di rientro o degli interventi che rientreranno nella finanziaria nazionale. Stiamo ancora valutando come operare -ha spiegato Baccei- al momento siamo consapevoli che sarà molto difficile colmare il fabbisogno finanziario dell’Isola per il prossimo anno senza i giusti interventi nella legge di stabilità nazionale”.

Il presidente della Corte dei Conti, Maurizio Graffeo, ha detto che  “Il 2016 sarà un anno diabolico. Occorre uno sforzo di consapevolezza da parte di tutti che siamo in grande difficoltà, ha sottolineato Graffeo. “La magistratura contabile -ha assicurato il presidente della Corte dei Conti- terrà alta l’attenzione in particolare sui residui attivi perchè questa voce avrà refluenze notevoli sugli strumenti contabili del prossimo anno”. Graffeo ha proseguito dicendo che “L’emergenza finanziaria in Sicilia resta una questione da risolvere, ma escludo ogni rischio di commissariamento”. “La Regione soffre una forte crisi di liquidità intesa come incapacità di corrispondere pagamenti -aggiunge Graffeo- ma l’Isola non corre il rischio di default. La Sicilia è parte di uno Stato comunitario, è la Repubblica italiana che deve garantire l’equilibrio dei suoi conti”. “La Sicilia ha accumulato un obbligo restitutorio che impegnerà le future generazioni nei prossimi trent’anni”. “L’indebitamento della Regione siciliana sfiora gli 8 miliardi di euro – ha sottolineato – negli ultimi dieci anni quando la situazione era ancora gestibile, avevamo raccomandato un Piano di rientro dal deficit serio e credibile con lo Stato, ma non è stato fatto”.

Le principali criticità segnalate dalla magistratura contabile e già rilevate nel giudizio di parifica di inizio luglio, sono i 2 miliardi e 800 mila euro di saldo netto negativo dai finanziamenti, un miliardo e 800 milioni di disavanzo di fondi regionali che hanno contribuirò a portare a 5 miliardi e 300 milioni di indebitamento tecnico le spese di investimento al netto di quelle pregresse. Si aggiungono a queste il miliardo e 700 milioni del 2015. “C’è una forte preoccupazione contabile anche sulla situazione degli enti locali – ha concluso Graffeo – sui debiti delle Ato rifiuti, che ammontano a un miliardo e 800 milioni di euro”.

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