Mobilità sostenibile, ci sono segnali di ripresa in Sicilia - QdS

Mobilità sostenibile, ci sono segnali di ripresa in Sicilia

Rosario Battiato

Mobilità sostenibile, ci sono segnali di ripresa in Sicilia

sabato 08 Agosto 2015

L’assessore regionale Pizzo annuncia l’imminente firma di un’intesa con il ministero dell’Ambiente. Per le nostre città è giunto il momento di una svolta, anche se resta molto da fare

PALERMO – Messaggi sostenibili arrivano da Roma e viaggiano in direzione Sicilia. Sono stati avvistati dall’assessore regionale alle Infrastrutture Giovanni Pizzo, che ha riferito di una prossima intesa in materia tra il ministero dell’Ambiente e la Regione, e anticipati dal ministro Delrio in visita a Catania lo scorso giugno. È un altro di quei passaggi ineludibili per una Sicilia che vuole ridurre l’impatto ambientale del sistema di trasporto.
Nel 2013 le emissioni di anidride carbonica sono imputabili principalmente alle industrie energetiche (31,6%) e ai trasporti (30,0%. Inoltre dal 1990 al 2013 le emissioni di Co2 nel settore dei trasporti non sono affatto diminuite (101,3 Mt/a a 102,28 Mt/a). In compenso, tra il 2000 e il 2012, si sono dimezzate le emissioni di polveri sottili (pm10) dei trasporti su strada.
Tendenze differenti che comunque non cambiano le necessità di migliorare il sistema di trasporto pubblico, soprattutto in quelle aree ancora legate al trasporto privato. L’esempio da manuale è proprio la Sicilia dove si assiste a una costante smobilitazione da parte dell’utenza. Gli ultimi dati Istat rivelano che, nell’ambito dei servizi di tpl, Catania ha perso circa 600 posti-km tra il 2011 e il 2013 (passata da 3.340 a 2.774), e non fanno eccezione neppure Palermo (da 2.414 a 2.124) e Messina (da 857 a 755).
Le ultime rilevazioni relative al superamento del valore limite giornaliero e annuale di Pm10, un inquinante di origine naturale e antropica (contribuisce in particolare il traffico veicolare), vedono Siracusa come unica città isolana a superare entrambi i valori soglia previsti per legge. Il centro aretuseo viaggia tra 30 e 60 giorni con una concentrazione media giornaliera superiore alla soglia consentita per legge nelle stazioni del “traffico urbano” e dell’“industriale suburbana”. Nel complesso c’è tuttavia un miglioramento con le emissioni di pm10 primario registrate in tre annate differenti, 2000, 2010 e 2012, che hanno visto un calo sensibile a Palermo, Catania, Messina e Siracusa.
C’è ancora molto da fare per ridurre il peso del trasporto privato sulla qualità dell’aria isolana. Nei giorni scorsi è stato Giovanni Pizzo, in occasione di un forum organizzato dall’Italpress, ad anticipare la sottoscrizione di un’intesa tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Siciliana sul fronte della mobilità. “L’accordo – ha spiegato l’assessore – ha come scopo principale di incentivare il bike sharing ed il car sharing e soprattutto il trasporto ‘green’ nei centri urbani potenziando anche l’uso dei mezzi elettrici. Si potrà arrivare in treno nelle nostre città e successivamente spostarsi con mezzi condivisi e ‘puliti’. Siracusa ad esempio sta sperimentando già da adesso l’uso di mezzi ‘puliti’ per il trasporto pubblico”.
Un piano che fa da seguito ideale alle parole di Graziano Delrio alla fine di giugno. Durante la visita a Catania, il ministro si è sbilanciato sul futuro del centro etneo immaginando lo sviluppo della linea metropolitana e altri interventi di trasporto sostenibile. Bisognerà comunque attendere il prossimo settembre quando il governo presenterà il piano delle opere pubbliche italiane “in cui la parte della mobilità sostenibile diventerà preponderante”.

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