Tatuaggi, pigmenti non conformi vietati dal ministero della Salute - QdS

Tatuaggi, pigmenti non conformi vietati dal ministero della Salute

Adriano Agatino Zuccaro

Tatuaggi, pigmenti non conformi vietati dal ministero della Salute

giovedì 20 Agosto 2015

Le indagini sono state richieste dalla Direzione generale della prevenzione

ROMA – Estate, tempo di relax, sole e mare ma anche (per alcuni) il momento giusto per sfoggiare un nuovo tatuaggio. Sul sito del ministero della Salute è possibile visualizzare un comunicato stampa recente che di certo farà drizzare i capelli agli amanti dei tatuaggi.
“Il 18% dei pigmenti utilizzati per la realizzazione di tatuaggi risultano contaminati da cariche microbiche e fungine” si legge sul sito. Si tratta del risultato che, al momento, hanno fatto evidenziare le indagini effettuate su un campione prelevato dai Carabinieri del Nas.
Il ministero della Salute ha per questo disposto un provvedimento temporaneo di divieto di vendita e di utilizzo dei pigmenti non conformi, con richiesta di campionamento ufficiale per le analisi in contraddittorio.
Le indagini sono state richieste dalla Direzione generale della prevenzione, a seguito di quelle già condotte dall’Istituto superiore di Sanità, su 350 campioni di pigmenti per tatuaggio, per accertare la sterilità e valutare le metodiche stesse di sterilizzazione da parte delle aziende produttrici.
L’incarico di procedere al prelevamento dei campioni è stato affidato ai Carabinieri del Nas, che li stanno effettuando su tutto il territorio nazionale attraverso i loro comandi di Milano, Torino, Alessandria, Padova, Bologna, Parma, Pescara, Roma, Latina, Napoli, Bari e Palermo. Al momento, su 169 campioni prelevati, 29 sono risultati contaminati.
Le operazioni sono ancora in corso.
In attesa che le indagini facciano il loro corso è comunque sempre opportuno rivolgersi ad uno studio di tatuatori con personale preparato. É possibile chiedere all’autorità sanitaria locale tutte le informazioni necessarie sulle licenze e sui requisiti di sicurezza.
Il tatuatore, inoltre, deve indossare i guanti e indossarne un paio nuovo per ogni cliente. Anche i pigmenti e i contenitori devono essere nuovi e le attrezzature devono essere sterilizzate. Il tatuaggio causa una lesione della pelle, quindi possono verificarsi infezioni cutanee e altre complicazioni: dalle reazioni allergiche alla comparsa di granulomi fino all’insorgere di gravissime patologie infettive se l’attrezzatura usata per realizzare il tatuaggio è contaminata da sangue infetto.
Occhi aperti, dunque, per la scelta delle strutture e attenzione agli sviluppi sulle indagini che coinvolgono quei pigmenti utilizzati sulla nostra pelle.

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