Una Metropolitana bella e inaccessibile, ingresso impedito a disabili e passeggini - QdS

Una Metropolitana bella e inaccessibile, ingresso impedito a disabili e passeggini

Melania Tanteri e Desiree Miranda

Una Metropolitana bella e inaccessibile, ingresso impedito a disabili e passeggini

giovedì 05 Novembre 2009

Catania. Fce e trasporti pubblici il servizio lasciato a metà.
Le biglietterie. Le macchinette automatiche all’interno delle stazioni sono ferme ai tempi della lira. Saranno sostituite con un’unica fornitura in vista del completamento delle nuove tratte.
I tornelli. Non ci sono controlli sui biglietti, tutto avviene in automatico ai tornelli di ingresso delle stazioni. Ma per aprire il varco basta inserire un qualsiasi pezzo di cartone simile al biglietto.

CATANIA – Sono passati sei mesi dalla nostra inchiesta sulla funzionalità e sull’accessibilità della metropolitana di Catania, ma poco o nulla sembra essere cambiato. Il mezzo ecologico rimane fermo al palo, almeno per quanto riguarda l’adeguamento al Decreto del Presidente della Repubblica (D.P.R.) del 24 luglio 1996, n. 503. Questo, che prescrive “norme volte ad eliminare gli impedimenti comunemente definiti ‘barriere architettoniche’”, ovvero “gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea”; e “gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di spazi, attrezzature o componenti”, continua infatti a essere violato. Accedere alle sei stazioni non è dunque possibile per un disabile, così come per genitori con passeggini o semplici viaggiatori con valigie o pesi in genere. Non è prevista alcuna scivola nè montascale nelle sei stazioni; gli ascensori, tra l’altro presenti solo in alcune delle fermate, ci sono, ma non funzionano, anzi non hanno mai funzionato ed oggi  risultano essere obsoleti, non più rispondenti alle norme europee.
Riguardo agli ascensori sarebbero già stati definiti gli interventi da eseguire per l’adeguamento dei predetti impianti alle nuove disposizioni normative. 
“Di concerto con il ministero – afferma il commissario governativo Fce, Gaetano Tafuri – abbiamo già stabilito gli interventi da effettuare, già definito le procedure per reperire i fondi necessari all’adeguamento degli impianti e già avviato le attività per la definizione del progetto e quindi per l’appalto dei lavori”. Per le previsioni più ottimiste entro un paio di mesi si potranno avviare le procedure di gara e contestualmente gli interventi che prevedano anche il rinnovo delle scale mobili. Oltre alle violazioni in materia di accessibilità, sono anche altre le criticità che declassano il sistema metropolitana, da comodo mezzo alternativo al traffico cittadino, a mezzo da evitare. Nelle stazioni intermedie, non è presente alcun servizio pubblico, né nessuno del personale che possa dare informazioni; non è poi prevista una mappa che indichi quali altri mezzi pubblici passino da quella strada o quella piazza. Per quest’ultimo aspetto è pur vero che servirebbe una collaborazione con l’Amt, che attualmente naviga in cattive acque finanziarie, cosa che probabilmente non consente di avviare alcuna programmazione, ma è altrettanto vero che senza una dettagliata mappa del trasporto pubblico “integrato”, l’orientamento in città, particolarmente per i turisti, non risulta agevole.
Relativamente alla questione biglietti, poi, sono anche altre le considerazioni, a cominciare dal fatto che le macchinette distributrici presenti nelle stazioni non funzionano. Certo, i titoli di viaggio sono venduti ovunque e sono facilmente reperibili, ma è altrettanto vero che si dovrebbero poter acquistare anche all’interno delle fermate. “Riguardo alle macchine erogatrici di biglietti – sottolineano dalla Circumetnea – sono state in funzione fino all’avvento dell’euro, da allora non sono state più utilizzate poiché il costo per la trasformazione era eccessivo rispetto al valore della macchina stessa. Si è quindi deciso di sostituirle. In considerazione della prossima fornitura di erogatrici di biglietti in vista del completamento delle nuove tratte, si è ritenuto più conveniente per l’azienda provvedere ad un’unica fornitura ottenendo così un ribasso dei prezzi e la garanzia una manutenzione unica per tutte le macchine in funzione”. Ciliegina sulla torta, l’assenza di controlli proprio sui biglietti e sulla loro validità: dovrebbe essere tutto automatico, senza bisogno di controllo al dettaglio, così i tornelli si aprono solo se si inserisce il biglietto,  il problema è che questo può essere benissimo il titolo di viaggio di un mezzo Amt o un qualsiasi pezzo di cartoncino che ne ricordi le forme.
 

 
La comunicazione Fce e le ambizioni dell’azienda
 
CATANIA – Le numerose criticità evidenziate, contrastano con le ambizioni dell’azienda, che sulla carta sembra avere tutti i numeri per essere efficiente e costituire reale alternativa all’automobile e dunque ottimo sistema di trasporto. A cominciare dalla comunicazione verso l’esterno che risulta essere efficace e fornisce ampi dettagli agli utenti. La City Map Catania, ad esempio, rappresenta un ottimo sistema di informazione, volto ad agevolare l’utente e il turista. Distribuita in tutta la città, realizzata a costo zero, la mappa illustra i siti da visitare e le zone per lo shopping presenti nei pressi di ogni stazione. Anche la nuova campagna abbonamenti, poi, rientra nelle intenzioni di migliorare la mobilità e a diffondere l’abitudine all’uso della metropolitana, a iniziare dal modico prezzo, 10 euro per l’abbonamento mensile. “Con la nuova campagna – si legge nel comunicato di presentazione – si intende sensibilizzare tutti quei catanesi ancora scettici che, pur potendone giovare, spinti dalla pigrizia o da altri motivi, tendono ad utilizzare l’auto privata, con conseguenze dannose per il traffico e per l’ambiente, piuttosto che utilizzare un mezzo che chi lo ha già “provato”, lo trova a dir poco straordinario. Evidentemente, e i numeri parlano chiaro, oltre mezzo milione di catanesi hanno trovato conveniente, sicuro, puntuale viaggiare con la metro per spostarsi da una parte all’altra della città”. Benché il tragitto sino adesso non sia ancora molto lungo, circa 3 chilometri e seicento metri, è possibile raggiungere alcuni punti nevralgici della città in pochi minuti, dal Borgo al Porto, attraversando aree cittadine molto frequentate e dove ci sono tantissimi uffici.

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