Patto di stabilità 2015, Regione siciliana già al limite - QdS

Patto di stabilità 2015, Regione siciliana già al limite

Raffaella Pessina

Patto di stabilità 2015, Regione siciliana già al limite

mercoledì 02 Settembre 2015

Mentre si prepara l’avvicendamento del quinto assessore all’Agricoltura. Pagati troppi arretrati. Il ragioniere generale Salvatore Sammartano: “Soluzione da Roma”

PALERMO – Quasi nessuna commissione legislativa convocata e un’Aula che apre di pomeriggio con un ordine del giorno che prevede la discussione di sole interrogazioni ed interpellanze della rubrica Territorio e ambiente. Un’apertura sottotono quella dell’Assemblea regionale siciliana, alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva. Intanto si continua a parlare di avvicendamenti nella giunta Crocetta.
 
Secondo alcune indiscrezioni l’attuale assessore alle Attività produttive Rosaria Barresi potrebbe essere sul punto di dare le dimissioni e lasciare quindi il via libera al deputato del Pd Bruno Marziano, già presidente della commissione Attività produttive all’Ars. Se dovesse avvenire il ventilato cambio di guardia, la giunta sarebbe definitivamente sdoganata e costituita così da politici oltre che da tecnici. Marziano infatti sarebbe il terzo politico del Crocetta-ter, dopo Baldo Gucciardi (Pd) alla Salute e Giovanni Pistorio (Udc) alla Funzione pubblica; nonché il quinto assessore all’Agricoltura della Regione siciliana, dopo Cartabellotta, Reale, Caleca e Rosaria Barresi.
Intanto la Regione, secondo quanto dichiarato dal ragioniere generale Salvatore Sammartano, ha raggiunto il tetto del patto di stabilità concesso da Roma e rischiano di bloccarsi cantieri e progetti. Ad esempio si bloccherebbero i lavori della Palermo-Caltanissetta, o i lavori per la metanizzazione o il fotovoltaico. “Un problema molto serio che va affrontato con lo Stato centrale”, ha dichiarato Sammartano. Anche i Comuni si ritroverebbero a non ricevere più un euro dalla Regione. Per evitare il caos occorrerebbe subito una deroga dallo Stato, così come detto da Sammartano,  per almeno un miliardo di euro. La Regione ha raggiunto il budget di spesa autorizzato con il patto di stabilità 2015 (che è pari a circa 5,3 miliardi di euro).
Per chiarezza il patto di stabilità è un limite alla spesa della pubblica amministrazione introdotto nel 1997 a livello europeo per migliorare i bilanci dei Paesi membri. Nel tempo, però, questo vincolo è diventato troppo incombente e ormai si rende necessaria una revisione. Ad esempio l’assessorato regionale agli Enti locali ha per il 2015 un tetto di spesa di 515 milioni, che ha già ragiunto a causa di pagamenti arretrati dello scorso anno che sono stati saldati nel 2015. Per cui, ha spiegato l’assessore Giovanni Pistorio, “possiamo spendere da qui a fine anno solo 78 milioni”. Ecco perchè adesso si crea la necessità di concordare con Roma delle soluzioni che permettano di non bloccare i progetti gà in itinere in Sicilia. La situazione in Sicilia sta intanto raggiungendo i livelli di guardia. L’aggressione dell’assessore al Lavoro Bruno Caruso da parte di un dipendente dimostra che il disagio della popolazione ha raggiunto livelli altissimi. Forza Italia ha condannato il gesto ma nel comunicato ha aggiunto che è “preoccupata per il difficile momento attraversato dalla  Sicilia, dalla gente, che spesso non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena, e consapevole delle immani difficoltà di tante, troppe famiglie, che vivono nello scoramento quando non nella disperazione.

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