Organizzazione contro morosità ed evasione - QdS

Organizzazione contro morosità ed evasione

Carlo Alberto Tregua

Organizzazione contro morosità ed evasione

giovedì 10 Settembre 2015

Incassare i tributi, un dovere etico

Sul piano finanziario i due problemi più grossi delle pubbliche amministrazioni statali e territoriali sono la morosità e l’evasione. La prima riguarda tributi accertati e definiti, cioè un debito che il cittadino ha nei confronti della pubblica amministrazione, sgombri da controversie di vario genere.
In altre parole, vi sono cittadini che devono dei soldi a Stato, Regione, Comuni ed altri enti ma non li pagano o perché non possono o perché non vogliono. Bisogna sapere che vi è una miriade di cittadini furbi che iscrivono imprese alle Camere di commercio e dopo uno o due anni le cancellano rendendosi irreperibili anche perché magari le hanno intestate ad anziani nullatenenti.
Vi sono altri cittadini furbi che sgattaiolano fra le maglie degli esattori non facendosi mai trovare e non offrendo loro beni aggredibili.
E vi sono poi cittadini che non sono materialmente in condizione di pagare i loro debiti per varie cause, spesso di forza maggiore.  
La morosità per le pubbliche amministrazioni significa non incassare somme inserite nei rispettivi bilanci preventivi. Questo pregiudica l’azione soprattutto dei Comuni che non hanno molte risorse a disposizione, pur spremendo i loro cittadini, almeno quella parte che paga interamente tutti i tributi. Se non vi fosse morosità probabilmente gli stessi enti locali sarebbero in condizione di abbassare le aliquote. Questo non accade, con la conseguenza che i bravi cittadini pagano anche per i cattivi: una iniquità che la politica non riesce ad eliminare.
Se vincono i furbi, anche gli altri piano piano, tentano di diventarlo, secondo la nota legge economica di Gresham, per cui la moneta cattiva scaccia quella buona.
Quindi, incassare i tributi dovuti, ripetiamo, non oggetto di controversie, è un dovere non solo finanziario, ma anche etico a tutela dei cittadini che fanno interamente il loro dovere.
Perché la morosità è tollerata? Perché la macchina burocratica non è in condizione di esigere tempestivamente i propri tributi e non riesce a mettere in atto tutti i meccanismi necessari per portare a casa le risorse dovute dai cittadini. Anche in questo caso viene fuori l’incapacità della burocrazia.
 
L’altro vuoto delle casse delle amministrazioni pubbliche proviene dall’evasione fiscale e contributiva, evasione che vede un alto livello dell’Iva il cui ammontare è stato determinato in questi giorni da Eurostat in ben 47 miliardi. Tutte le altre imposte evase sono stimate da più parti in altri 60/65 miliardi.
Perché l’Iva non viene riversata da chi la incassa senza un controllo tempestivo dell’Agenzia delle entrate? Perché manca la legge, da noi auspicata da molti anni, secondo cui le imprese che emettono fatture dovrebbero inviarle in tempo reale alla stessa Agenzia delle entrate, la quale potrebbe intervenire mese per mese o trimestre per trimestre, sui milioni di contribuenti, qualora si accorgesse che non avessero provveduto a fare i versamenti dovuti.
L’evasione delle imposte statali Ires e Irpef comportano un’attività di investigazione che la GdF svolge molto bene avendo piani di intervento preparati sulla base di dati incrociati prima dell’inizio delle indagini. 

La Guardia di Finanza ha solo 61.125 persone che costano allo Stato 4,084 mld in totale tra personale, spese comuni per il finanziamento e investimenti (dati 2013 tratti dal bilancio del Corpo). Ma dovrebbero essere molti di più creando una mobilità volontaria da altre parti della pubblica amministrazione che non funziona, ove il personale è in esubero.
La riforma Madia (L. 124/15) prevede l’istituzione di un corpo unico nazionale di ispettori del lavoro che dovranno essere di più sul campo e di meno dietro le scrivanie. Non sappiamo se il corpo degli ispettori del lavoro, in Sicilia, seguirà le indicazioni della riforma.
Anche i Comuni dovrebbero attrezzarsi per combattere l’evasione mediante un proprio Nucleo tributario locale, che controlli il territorio attraverso il confronto fra mappe digitali, vie e piazze. Non si capisce come vi possano essere immobili non registrati al catasto.
La questione descritta non è evidente all’opinione pubblica. Per questo la illustriamo.

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