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E-commerce: Italia e Sicilia indietro, ma non mancano le eccellenze

Danilo Polidori - MediaBuzz

E-commerce: Italia e Sicilia indietro, ma non mancano le eccellenze

giovedì 01 Ottobre 2015

I volumi di affari rimangono contenuti, se paragonati a quelli di altri stati europei, come il Regno Unito.

L’Italia cresce nell’e-commerce, ma ancora i volumi di affari rimangono contenuti, se paragonati a quelli di altri stati europei, come il Regno Unito. Secondo il rapporto E-commerce 2015 di Casaleggio Associati, infatti, il commercio elettronico italiano vale 24,2 miliardi di euro, vale a dire circa un decimo dell’e-commerce del Regno Unito, che peraltro ha una crescita simile: in entrambi i paesi il commercio online è cresciuto lo scorso anno dell’8%, il che significa che in termini assoluti i due paesi sono sempre più distanti. Insomma, l’Italia cresce, ma troppo poco, anche se il report rivela come il nostro mercato stia mostrando una interessante dinamicità, con buone prospettive di crescita per gli anni a venire. Anche per la Sicilia, dove non mancano le eccellenze e giovani che investono in questo settore.
In un contesto come quello italiano, in cui l’economia è stagnante o dà al massimo deboli segnali di ripresa, le vendite online hanno fatto registrare nel 2014 una crescita vicina alla doppia cifra e le previsioni per i prossimi anni sono positive. Gli italiani acquistano sempre di più online, grazie anche ai maggiori investimenti delle imprese e in particolare dei marketplace, ossia i centri commerciali online come Amazon e eBay. Sono infatti i centri commerciali online ad aver fatto registrare la maggiore crescita di fatturato: +55% rispetto al 2013, arrivando ad una quota di mercato pari al 4% dell’e-commerce italiano. Una quota destinata a crescere secondo il rapporto E-commerce 2015, dato che in mercati più maturi come quello del Regno Unito, i primi tre operatori (Amazon, eBay, Tesco) gestiscono un terzo del fatturato dei prodotti fisici venduti online.
Insomma, quello italiano è un mercato che ancora deve maturare, per cui ci sono ancora grosse opportunità, già in parte colte ad esempio dal settore della moda, cresciuto del 30% rispetto allo scorso anno, pur rappresentando ancora solo il 2% del totale e-commerce. Il primo settore è ancora rappresentato dal tempo libero (49%), dove a dominare è il gioco online. Quest’ultimo è un segmento di mercato già maturo, ma in cui tuttavia alcuni operatori continuano a investire in innovazioni di prodotto. Una delle operazioni più rilevanti degli ultimi mesi è stata la scelta di Rational Group di creare il nuovo brand PokerStars casino, che potrebbe avere effetti importanti su questo segmento già nel corso di quest’anno. C’è infatti la possibilità che sia di nuovo modificata la composizione della spesa nel gioco online, essendo legata alla ridistribuzione dei tipi di gioco e delle relative vincite. Dopo il tempo libero, il segmento con maggiori fatturati è il turismo, con una quota del 30%.
Per i prossimi anni, le principali spinte alla crescita dell’e-commerce italiano arriveranno dai marketplace, dal mobile e dalle vendite all’estero. Amazon, eBay e altri operatori esteri, con i loro grandi centri commerciali online, domineranno sempre di più il nostro mercato, promuovendone la crescita, ma altrettanto importante sarà la strategia mobile di tutti gli operatori: in Italia le vendite da mobile sono state il 13% del totale nel 2014 (contro l’8,5% del 2013 e il 5% del 2012), ma possono ancora aumentare, visto che in un mercato più maturo come quello britannico sono già un terzo di tutte le vendite online. Ma è sul fronte estero che si concentrano le maggiori opportunità per le imprese italiane e siciliane.
Se infatti la crescita del commercio elettronico in Italia è ancora a livelli contenuti, in Sicilia le cose non vanno meglio. Durante il convegno "Economia digitale. Opportunità di crescita per la Sicilia" sono emerse infatti le criticità dell’e-commerce nella nostra regione, visto che da noi il 70% dei consumatori non ha mai usato internet per fare un acquisto online, contro il 57,4% della media italiana. E anche altri indicatori relativi all’economia digitale (uso del computer, accesso ad internet, ecc.) ci pongono tra i fanalini di coda del paese. Quello che è emerso dal convegno, è che occorre puntare sui giovani e sostenere le iniziative di commercio digitale. E in questi ultimi mesi, è emerso proprio un gruppo di giovani che ha lanciato una interessante iniziativa, che potrebbe diventare una delle eccellenze dell’e-commerce siciliano.
Un gruppo composto da tre ventenni siciliani ha creato infatti E-Sicily, un e-commerce in cui gli utenti possono trovare numerose eccellenze agroalimentari siciliane, con una vasta scelta di prodotti biologici. L’obiettivo dei tre giovani è quello di valorizzare le eccellenze gastronomiche della nostra terra, con particolare attenzione alla natura biologica degli alimenti e degli ingredienti utilizzati. I risultati sono interessanti, al punto che i tre pensano anche al mercato estero e in effetti sono proprio le vendite all’estero una delle principali leve di crescita individuate dal report Casaleggio Associati: in molti mercati sono disposti a spendere di più che in Italia per acquistare le nostre eccellenze. E di questo se ne sono già avvantaggiati alcuni operatori, compresi piccoli-medio attori dell’e-commerce italiano che hanno iniziato a vendere all’estero, grazie anche ai marketplace internazionali. Insomma, la conquista del mercato italiano da parte dei centri commerciali online potrebbe essere una bella opportunità per tutte quelle medie e piccole realtà, anche siciliane, per riuscire a esportare le proprie eccellenze in tutto il mondo e superare il gap con il nord del paese.
 
A cura di Danilo Polidori – MediaBuzz

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