Startup innovative, cresce (poco) la Sicilia - QdS

Startup innovative, cresce (poco) la Sicilia

Rosario Battiato

Startup innovative, cresce (poco) la Sicilia

sabato 24 Ottobre 2015

Report del Mise: l’Isola rientra nella top ten nazionale con 221 neo aziende iscritte alla sezione speciale del Registro

PALERMO – Crescono bene le startup innovative nel Paese così come certificato dall’ultimo report trimestrale del Mise. Lo fanno con qualche difficoltà in più in Sicilia dove il dato è comunque passato dalle 187 censite a giugno alle 221 della fine di settembre. Numeri che confermano la permanenza nella top ten delle regioni, ma che sono ancora distanti dalla Lombardia, la solita locomotiva che supera il migliaio.
Continua il monitoraggio del ministero dello Sviluppo economico relativo alle startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese. L’ultima rilevazione, aggiornata al 30 settembre e contenuta in un report diffuso nei giorni scorsi, ha censito 4.704 imprese, in aumento di 456 unità rispetto alla fine di giugno (+11,8%). Rappresentano lo 0,31% dell’universo delle società di capitali italiane (a fine giugno il rapporto era pari allo 0,28%). 
A guidare la classifica nazionale è la Lombardia con 1.018 startup innovative (21,6% del totale) seguita dall’Emilia-Romagna con 541 (11,5%), il Lazio 455 (9,7%), il Veneto 360 (7,6%) e il Piemonte 326 (6,9%). A chudere la graduatoria ci sono la Basilicata con 30, il Molise con 19 e la Valle d’Aosta con 12 startup. La Sicilia si colloca nella top ten con 221 startup pari al 4,7% del totale nazionale con una percentuale dello 0,25% sul totale delle società di capitale della regione. A vincere questa particolare graduatoria è il Trentino-Alto Adige che ottiene la più elevata incidenza di startup in rapporto alle società di capitali con 91 startup ogni 10 mila società di capitali.
A livello provinciale è Milano a confermarsi come sede ideale: 680 startup, praticamente il triplo di quante ce ne sono in tutta la Sicilia, e il 14,5% del totale. Non ci sono province isolane tra le prime dieci caselle che sono occupate da Roma con 389 (8,3%), Torino 246 (5,2%), Napoli 143 (3%) e Bologna 142 (3%).
Cresce anche il numero dei soggetti che gravitano in questa galassia innovativa: tra settembre 2014 (data di avvio della rilevazione trimestrale su dipendenti e soci) e giugno 2015, il numero delle persone complessivamente coinvolte ha registrato un incremento del 64%, passando da poco più di 13 mila unità a quasi 22 mila unità (4.891 dipendenti a cui si aggiungono 16.861 soci rilevati al 30 giugno 2015).
Numeri in crescita grazie anche ai finanziamenti bancari facilitati dall’intervento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Il rapporto bimestrale sull’accesso al Fondo, realizzato sempre dal Mise, ha censito in Sicilia 26 interventi per 6,4 milioni di euro e fronte di un totale nazionale pari a 216 milioni di euro (170 di importo garantito) per 733 operazioni.
A livello nazionale esiste inoltre l’agevolazione legata al progetto Smart&Smart e dedicata alle startup innovative. Il bando, valido anche per le persone fisiche in procinto di avviare un’impresa, permette un finanziamento a tasso zero per un piano di rate di 8 anni e include la possibilità di finanziare fino al 70% degli investimenti, una percentuale che cresce fino all’80% se nell’azienda lavorano giovani, donne o dottori di ricerca rientrati dall’estero. Inoltre per le Start up del Mezzogiorno e del Cratere Sismico Aquilano è prevista anche una componente di fondo perduto. Anche in Sicilia ci sono opportunità interessanti. Ad esempio i nuovi bandi destinati all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità.

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