Tasso di occupazione in Ue, Sicilia al banchetto dei poveri - QdS

Tasso di occupazione in Ue, Sicilia al banchetto dei poveri

Adriano Agatino Zuccaro

Tasso di occupazione in Ue, Sicilia al banchetto dei poveri

giovedì 05 Novembre 2015

Eurostat, la nostra Isola all’ultimo posto in Europa per occupati: 42,4% nella popolazione tra 20 e 64 anni. Le nazioni virtuose Danimarca, Germania, Paesi Bassi con tassi di almeno il 75%

PALERMO – I tassi di occupazione più bassi nell’Unione europea sono stati spesso registrati nelle regioni meridionali, principalmente in Grecia, Spagna e Italia; e questa, purtroppo, è una realtà ben nota. Con un approfondimento dell’8 luglio scorso, il QdS rilevava il 248° posto in Ue (su 272 regioni) per la nostra Isola che, secondo i dati del 2014, aveva raggiunto il 22,2% di disoccupati.
La pubblicazione dell’Eurostat regional yearbook 2015 fa emergere una situazione più grave di quella rilevata pochi mesi fa: il tasso di occupazione in Sicilia delle persone tra i 20 e i 64 anni (42,4% nel 2014) è il più basso di tutte le regioni europee.
Percentuale che impallidisce attraverso il confronto con la Provincia Autonoma di Bolzano che registra il 76,1% di occupati nella medesima fascia d’età. Eurostat sottolinea, infatti, che ci sono considerevoli disparità sul mercato del lavoro tra le singole regioni della Spagna e dell’Italia: i più alti tassi di occupazione in Spagna e in Italia sono stati generalmente registrati nelle regioni del Nord e tassi particolarmente bassi nelle regioni meridionali. In Spagna continentale, il più alto tasso di occupazione è stato registrato nella Comunidad Foral de Navarra (67,9%), mentre il tasso più basso era in Andalusia (50,0%), uno scarto di 17,9 punti percentuali; in Italia è di 33,7 punti percentuali! Guardando più in dettaglio, ci sono state sei regioni dell’Ue in cui meno della metà della popolazione di età 20-64 è occupata. Quattro di queste erano nel Sud Italia: Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. A queste si aggiunge la regione greca occidentale di Dytiki Ellada (la cui capitale è Patrasso) e la città autonoma spagnola di Ceuta.
I dati sulla disoccupazione giovanile sono altrettanto negativi in Italia e Grecia con variazioni vistose dei tassi all’interno del Paese. In Italia, la gamma passa da un massimo di 59,7% in Calabria fino a un minimo di 12,4% a Bolzano. Passando in rassegna i membri dell’Ue virtuosi, invece, riscontriamo che la maggior parte delle regioni in Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Austria, Svezia e Regno Unito hanno registrato tassi di occupazione di almeno il 75%. Cinque ulteriori regioni dell’Ue dove i tassi di occupazione hanno superato l’obiettivo di Europa 2020 del 75% sono stati: Praga e Střední Čechy (Repubblica Ceca), la Provincia Autonoma di Bolzano, Åland e HelsinkiUusimaa (Finlandia).
Se guardiamo al recente passato ci accorgiamo che il tasso di occupazione nell’Ue-28 (per le persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni) ha raggiunto un picco del 70,3% nel 2008.
L’impatto sul mercato del lavoro della crisi economica e finanziaria nel 2009 è stato, però, notevole, e il tasso di occupazione è sceso di 1,4 punti percentuali. Dal 2009 sono seguiti anni di ulteriori riduzioni fino al 2012, quando il tasso di occupazione si è stabilizzato a 68,4%. Nel 2014, finalmente, c’è stato un nuovo aumento del tasso di occupazione che è salito al 69,2% (il livello più alto dal 2008). Da tale ripresa, evidentemente, è ancora esclusa la nostra Isola.
 


Disoccupazione di lunga durata: record in Guadalupe
 
Il tasso di occupazione è sceso ad un ritmo rapido tra 2009 e il 2014 nelle regioni meridionali dell’Ue in cui l’impatto della crisi finanziaria ed economica è stato particolarmente forte. Tutte le 13 regioni greche hanno visto riduzioni nei tassi di occupazione  che hanno superato il 5%. Riduzioni di questa portata sono state anche registrate in quattro regioni spagnole (Ceuta, Castilla-La Mancha, Galizia eAndalusia), le due regioni autonome portoghesi (Azzorre e Madeira), due regioni bulgare (Yugoiztochen e la regione della capitale di Yugozapaden) e una singola regione della Croazia (Hrvatska Kontinentalna), dell’Italia (Sicilia) e dei Paesi Bassi (Flevoland). Molto alto nelle regioni meridionali anche il tasso di disoccupazione di lunga durata, ovvero di coloro che restano senza lavoro per oltre 12 mesi. Il record della disoccupazione di lunga durata tra le regioni europee è in Guadeloupe (79,5%) ma quattro regioni italiane sono oltre il 65%. Situazione grave anche nella regione della capitale greca Attica (77,3%) e in altre quattro regioni del Paese con percentuali oltre il 65%, male anche la Slovacchia che ha tre regioni sopra il 65%, due regioni si trovano nel nord della Bulgaria, due regioni in Spagna e la regione insulare portoghese Região Autónoma da Madeira.

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